Oggi è festa per San Carlo Acutis - Le Cronache Provincia
Padula Provincia

Oggi è festa per San Carlo Acutis

Oggi è festa per San Carlo Acutis

di Vito Rizzo

12 ottobre. Per la prima volta la Chiesa festeggia Carlo Acutis come “Santo”. Sebbene infatti la memoria liturgica sia stata fissata già dal 2020, anno della beatificazione, oggi sarà possibile ricordarlo con il nuovo “titolo”. In verità, cadendo di domenica, la liturgia dà giustamente prevalenza al giorno del Signore ma ciò non toglie che nelle parrocchie si possa ricordare con iniziative collaterali la memoria di questo giorno. Accade a Centola, ad Agropoli, a Sapri e in tante altre parrocchie non solo del Cilento, terra a cui il giovane santo era particolarmente legato visto che vi trascorreva abitualmente le vacanze estive nella casa di famiglia. Ma chi era Carlo Acutis? Nato a Londra il 3 maggio 1991 dove i genitori Andrea Acutis e Antonia Salzano si trovavano per motivi di lavoro, è lì che ha ricevuto il battesimo il 18 maggio nella chiesa di “Our Lady of Dolours”. Nel settembre 1991 la famiglia è rientrata a Milano ed è nella città meneghina che Carlo ha vissuto gran parte della sua vita. È lì dove ha frequentato la scuola, è lì dove ha vissuto le prime esperienze di impegno a servizio del prossimo. Il 16 giugno 1998 altra data importante del suo cammino di vita: la prima Comunione, in anticipo rispetto all’età consueta, il 24 maggio 2003 Carlo ha ricevuto il Sacramento della Cresima. La passione per l’informatica lo ha spinto a progettare il nuovo sito internet per il volontariato dell’Istituto Leone XIII e a dedicarsi durante l’estate del 2006 a ideare alcuni siti web di evangelizzazione. Proprio le estati trascorse nel Cilento sono state per Carlo l’occasione di vivere in pienezza la bellezza della natura, riconoscendo anche la forza delle devozioni popolari che caratterizzano il territorio. Da Centola-Palinuro, dove trascorreva le vacanze nella casa di famiglia, raggiungeva spesso il Santuario eucaristico di San Mauro La Bruca, dal quale ha tratto ispirazione per la realizzazione della sua Mostra virtuale sui Miracoli Eucaristici. Tappe obbligate scendendo da Milano erano certamente Assisi e il Santuario della Madonna del Rosario a Pompei: San Francesco e Maria sono stati infatti i punti di riferimento costanti della sua vita di fede, insieme all’adorazione eucaristica. Proprio nella città umbra Carlo amava trascorrere lunghi periodi di vacanza nelle pause scolastiche, con la sua comitiva di amici e scoprendo sempre di più la bellezza delle testimonianze di vita di San Francesco e Santa Chiara e il loro amore per i poveri, i malati, gli emarginati che aiutava in mille modi soprattutto con i soldi risparmiati dalla sua paghetta settimanale. La rinuncia agli agi e a una vita già pianificata quale futuro business-man sono stati il segno caratterizzante delle sue scelte sin da ragazzino. Non si è lasciato sviare dai lussi ma ha deciso di seguire la chiamata a quella vita piena e alla missione di apostolo della fede alla quale il Signore lo avrebbe preparato. Nell’ottobre 2006, a soli quindici anni, Carlo si è ammalato di una leucemia fulminante che lo ha portato alla morte il 12 ottobre. Proprio la data della sua nascita al cielo è poi stata riconosciuta come la data della sua memoria liturgica. Dopo i funerali svoltisi a Milano, nel febbraio 2007 le sue spoglie sono state traslate nel cimitero comunale di Assisi per soddisfare il suo desiderio di rimanere nella città di San Francesco e il 5-6 aprile 2019 spostate nel Santuario della Spogliazione, chiesa di Santa Maria Maggiore, dove permane tuttora e dove è diventata meta di pellegrinaggio per tanti fedeli da ogni parte del mondo. La sua testimonianza di vita è stata per tanti che lo hanno conosciuto di persona e per quanti hanno avuto modo di incontrare la sua spiritualità dopo la sua morte terrena un’occasione per riscoprire e rinsaldare la fede, riconoscendo in lui il volto più autentico della presenza operante di Gesù. È questo che ha spinto la Chiesa a porlo come modello di santità. Un santo giovane, moderno, “della porta accanto”. Originale, come lui invitava ad essere tutti.