Di Adriano Falanga
La strada sembra essere oramai segnata, a giorni la nuova giunta, poi il voto sul bilancio entro il 30 luglio e dopo la pausa feriale si comincerà a tracciare il percorso che porterà dritto verso il voto anticipato. Pasquale Aliberti ha tre opportunità: la sfiducia “concordata”, l’incompatibilità, le dimissioni. Queste ultime rappresentano solo la decisione estrema, mentre la sfiducia programmata sembra essere l’ipotesi più probabile per ritornare al voto con una nuova squadra, che si riveda ancora nel primo cittadino. Quali scenari potrebbero rivelarsi, se davvero entro dicembre si concretizzasse questa opportunità? Compattare il centrodestra sul nome di Aliberti è molto improbabile, anche se chi lo conosce giura di averlo sentito dire che lui, nonostante tutto, è ancora l’unico in grado di poter vincere le elezioni. E forse non ha tutti i torti Aliberti. L’insicurezza o l’indecisione di Pasquale Coppola di porsi come alternativa lo ha rafforzato agli occhi della sua maggioranza, che pur oggi appare spaccata, ma comunque consapevole di non avere altri lidi. Un’opportunità potrebbe essere l’eventuale discesa in campo di Giancarlo Fele. L’attuale vice sindaco è politico moderato, molto ben visto dagli alibertiani e soprattutto da chi in Aliberti non si rivede. Se ci fosse la terza candidatura del sindaco uscente, probabilmente il centrodestra si presenterà con due o anche tre candidati. Uno è quasi certamente Cristoforo Salvati, che non ha mai smesso di accarezzare l’idea di sedere sul primo scranno di Palazzo Mayer. Un altro candidato potrebbe essere un outsider, un giovane di buone promesse che potrebbe tentare la scalata. Male che vada, c’è sempre la possibilità di accordarsi su un eventuale ballottaggio.
Coppola, ancora corteggiato da una squadra di ex alibertiani, non sembra convinto di candidarsi. Prende piede l’ipotesi di una o due liste a lui collegate. La sua candidatura dipenderà dallo sfidante, unica certezza, non andrà con Aliberti al primo turno. La frattura tra loro è molto profonda. Restando nel campo delle ipotesi, non si esclude una corsa del primo cittadino sostenuta anche da liste messe assieme da uno o due elementi attualmente in minoranza. C’è chi corteggia l’idea di un vice sindacato o di una presidenza del Consiglio, e sarebbe pronto a sostenere ufficialmente Aliberti nel caso ci fosse un accordo su questa possibilità. E c’è chi giura che l’accordo ci sia già. Fermo restando ciò che accadrà nel centrosinistra, attualmente in alto mare sul fronte sindacato, se si votasse nel 2016 un centrodestra compatto non avrebbe grosse difficoltà a vincere la sfida elettorale, e sembra proprio che l’unico nome capace di unire le forze sia, al momento, solo Giancarlo Fele. Intanto Pasquale Aliberti sta già girando la città palmo per palmo, l’idea è di concludere tutti i cantieri aperti del Più Europa in scadenza anch’essi a dicembre, riconfermare i dirigenti, e poi la sfiducia.