Antonio Manzo
Prima la notizia: “Ho salvato la vita di 1200 bambini, oltre gli ultimi 82 destinati all’espianto di organi, salvandoli così dalla macelleria criminale del traffico di organi. Sudamerica la prima tappa dell’orrore. E poi, Honduras. San Salvador, Venezuela, Colombia”. Poi il racconto del protagonista. ”Sono il comandante Achille Lauri, noto come il comandante Marcos. Mi ammazzarono due fratelli, di cui uno promettente studente di medicina, l’altro un commerciante di tessuti a San Giuseppe Vesuviano dove sono nato settant’anni fa. Fu la vendetta con ritorsione che mi fece la camorra campana per la mia attività di collaboratore esterno del Sisde (Servizio Informazioni e Sicurezza Democratica). La mia vita da odissea di un infiltrato è stata ora universalmente riconosciuta dall’International Common Law Court of Justice di Vienna, nel marzo scorso, per la mia attività alla crocevia del male, dove l’uomo perde la ragione per porre fine alla vita di bimbi pur di lucrare sulla vendita dei loro organi”. La esperienza di vita ha portato Achille Lauri da agente infiltrato nel clan Giuliano di Forcella di Napoli a raccogliere e denunziare le collusioni dei magistrati e di “pezzi dello Stato” riferiti prima all’allora capo del Sisde prefetto Vincenzo Parisi e poi fatti arrestare dall’allora sostituto antimafia della procura di Salerno Ennio Bonadies. Oltre che fare arrestare con le sue dichiarazione di agente esterno del Sisde ben 500 pregiudicati della camorra. Vorrebbe pubblicare un libro dal titolo “odissea di un infiltrato” che secondo il suo legale presenterebbe i pericolosi capitoli autobiografici: dall’omicidio della contessa Filo della Torres, maturato per un conto sùin Svizzera da 50 miliardi di vecchie lire di cui non si conobbe la provenienza, alle notizie che avrebbe nel caso dell’omicidio egiziano di Giulio Regeni, dopo aver avviato contatti con l’ambasciata. Ma, soprattutto, sono ancora più inquietanti i racconti autobiografici sulla morte di Vincenzo Casillo, braccio destro di Cutolo ma secondo lo stesso Lauri un collaboratore esterno degli 007 del Sisde, alla gestione e soluzione del rapimento di Ciro Cirillo, a collegamenti strani” di magistrati napoletani e investigatori con boss e gregari dei clan. “Ma la mia vita da investigatore è totalmente cambiata per effetto della tragedia che in alcune aree del mondo ho verificato e combattuto, la tratta dei bambini finalizzata alla merce degli organi. Allarmi molto gravi si stanno susseguendo sul fronte dell’emigrazione: ovunque, sia lungo la frontiera “calda” fra Messico e Stati Uniti sia sulle coste del Mediterraneo, i delinquenti che sfruttano questi poveretti stanno trasportando un numero crescente di bambini soli che hanno perduto i genitori durante il viaggio o sono orfani”.Risale a ben sedici anni fa la denunzia del fenomeno criminale dell’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, in Sardegna , sul traffico degli organi dei bambini, a seguito di numerose denunce di organismi internazionali e associazioni di difesa dei diritti di bambini Ora può testimoniare anche il comandante Marcos con la sua esperienza di vita e di lavoro: traffico di organi prelevati con la violenza a bambini che vivono nelle misere città della Bielorussia, della Moldavia e del Sudamerica. I Paesi sotto accusa, oltre a quelli dell’Est europeo e del Nord-Africa, sono l’India e il Guatemala, gran parte dell’America latina, l’Ecuador, il Brasile, l’Argentina e il Paraguay. Intende incontrare il presidente della Repubblica Mattarella, oltre che essere audito dalla commissione parlamentare antimafia. Jornal do Brasil intitolava un suo articolo Esseri umani in vendita e denunciava che dei 4mila bambini “adottati” irregolarmente da coppie italiane negli ultimi dodici anni, solo mille sarebbero ancora vivi, ipotizzando un commercio di organi per i trapianti di ricchi occidentali. Nessuno smentì. Anzi: alla denuncia si aggiunsero i numeri: sette miliardi di dollari e un mercato di pezzi di ricambio per corpi malati, che coinvolgerebbe circa due milioni di donne e bambini dei Paesi poveri.C’è un film dell’orrore che racconta una triste vicenda . E’ delle suore missionarie Serve di Maria, dell’orfanotrofio di Nampula, in Mozambico. Le suore hanno denunciato che 80 bambini sono stati rapiti, uccisi e sezionati per rubare loro gli organi. Le religiose hanno le foto dei cadaverini mutilati e ora, minacciate e terrorizzate, hanno lanciato un appello affinché si faccia qualcosa.





