di FIlippo Attianese
Sei mesi di stop. Sarebbe questa la richiesta avanzata dal Procuratore Federale Stefano Palazzi per Gigi Castaldo e per i tesserati maggiormente coinvolti nella vicenda dei pagamenti in nero scaturita dall’inchiesta “Nuceria”. L’attaccante dell’Avellino, autore di sedici reti nell’ultima stagione di Serie B, avrebbe ricevuto quasi centomila euro in nero nei suoi due anni di permanenza in rossonero; una cifra che ha portato la procura a chiedere il massimo della pena prevista in questi casi. “La posizione di Castaldo è fra le più gravi,” conferma il suo legale, il noto avvocato Eduardo Chiacchio, “avrebbe potuto approfittare di questo periodo per affrontare la questione ma non ha voluto rischiare che un’eventuale squalifica incidesse sui play-off con l’Avellino; è probabile che dovrà scontare la squalifica all’inizio del prossimo campionato ma per ora non si possono fare previsioni sullo stop.” Richieste simili sono arrivate anche l’ex capitano Giovanni Cavallaro (circa 175mila euro ricevuti in nero), l’ex tecnico Gaetano Auteri (anche per lui si parla di cifre superiori ai centomila euro). Pene leggermente inferiori, invece, per gli altri calciatori che hanno ricevuto importi minori; si parla di tre mesi di stop richiesti per De Franco, Bruno e Iannini. Poche giornate di stop, invece, per Sacilotto, De Liguori, Ripa e Tutte queste pene, comunque, andranno riviste al ribasso. L’articolo 32 sexies del Codice di Giustizia Sportiva prevede, infatti, la riduzione di un terzo della pena in caso di patteggiamento; è questa la scia lungo la quale si stanno muovendo tutti gli ex tesserati rossoneri per chiudere prima possibile la questione con la Procura Federale. In questa caso, quindi, per Castaldo, Auteri e Cavallaro arriverebbe una pena di quattro mesi, per De Franco, Bruno e Iannini di due; stop che andrebbero ad incidere solo sulla prima parte del prossimo campionato.