di Erika Noschese
Un elmento da cantiere e una clessidra: sono questi i simboli che accompagneranno il nuovo mandato di Ciro Verdoliva, direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno. «Il mio impegno è costruire concretamente il futuro dell’azienda e io, da ingegnere, lo porto sempre con me. Il mio impegno è costruire concretamente il futuro dell’azienda con visione, determinazione e metodo. Poi c’è questa clessidra perché il tempo è prezioso e ogni nostra azione oggi ha un impatto sul domani e questa condizione è particolare. Il tempo non deve passare in modo banale, ma deve comunque dare un segno di costruzione e questa clessidra lascia il segno della costruzione», ha dichiarato il manager dell’azienda sottolineando la necessità di un approccio improntato sulla trasparenza. Tra i primi atti del direttore Verdoliva la verifica dell’incompatibilità del direttore medico di presidio del Ruggi e Castiglione di Ravello, Walter Longanella, che ha poi rassegnato le dimissioni. «Dal punto di vista amministrativo la vicenda non è ancora chiusa. Abbiamo preso atto delle sue dimissioni, ma il procedimento che abbiamo avviato ha ancora delle attività in corso», ha chiarito Verdoliva. Altra vicenda attenzionata è la sparizione delle sacche di sangue: il dg infatti ha avviato un’ispezione per l’immunotrasfusionale e che coinvolge il centro regionale trapianti. Una vicenda che si lega ad una struttura privata accreditata, convenzionata con il Ruggi, ricevendo sacche di sangue. «Noi risolveremo questa convenzione perché non siamo autonomi nelle sacche di sangue. Stiamo anche approfondendo il pagamento di queste sacche di sangue: risulta esserci un mancato pagamento del dovuto sia di una vecchia struttura che era in condizione con noi, sia di questa attuale, per un milione di euro e quindi stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie per recuperare il dovuto all’azienda», ha poi spiegato il direttore generale. Come già anticipato, per il pronto soccorso è stato avviato un audit lo scorso 20 agosto con l’obiettivo di analizzare i punti critici. Il gruppo di lavoro ha già fatto una serie di incontri e proprio nella giornata di ieri era in programma una riunione. «Il pronto soccorso è la porta dei presidi ospedalieri, certamente che si parte di là. Ho avviato un audit, 30 giorni, avremo l’analisi delle criticità e su ogni singola criticità metteremo mano per dare un colpo di reni ai pronto soccorso che meritano sempre la massima attenzione, al netto delle carenze di medici e di infermieri», ha detto Verdoliva. Per quanto riguarda la paziente legata al letto dell’ospedale il direttore sanitario Marco Papa ha già preparato una relazione nella quale emerge «un cortocircuito» perché la figlia, che attraverso i social ha denunciato l’accaduto, non era stata informata mentre l’altro familiare sì ed aveva dato l’ok a procedere, a tutela della paziente mentre non risultano, a dispetto di quanto detto, malfunzionamenti degli ascensori. Altra rivoluzione sarà apportata all’interno dell’azienda e, in particolare, in chi riveste ruoli di Rspp di anticorruzione e data protection «perché erano dei ruoli affidati ad interim o comunque in più rispetto a ruoli aziendali diversi, in qualche caso, secondo il mio punto di vista, anche di inopportunità perché credo che il direttore dell’ufficio tecnico non possa fare anche Rspp quindi è stato avviato il procedimento per individuare nuove figure in grado di ricoprire il ruolo di responsabile dell’anticorruzione e il nuovo responsabile del Data Protection», ha aggiunto il manager. Infine, sarà presto nominato il direttore degli affari legali. Per quanto riguarda i direttori di dipartimento sarà presto pubblicato il bando per le nuove nomine e per i direttori medici di presidio, oggi ricoperto da professionisti che hanno ricevuto l’incarico nel 2019 e mai formalmente reiterato. Sul caso Pagliarulo, il manager dell’Aou ha ribadito la massima collaborazione: ieri Verdoliva ha chiesto ad alcune unità operative aggiornamenti sulla vicenda mentre la prossima settimana ci sarà l’incontro con la signora Giovanna, mamma della 41enne deceduta in pronto soccorso. «Il mio impegno è di collaborare fino in fondo affinché si faccia ci faccia chiarezza e possano venire fuori le responsabilità anche quelle dell’azienda, non solo quelle dei professionisti. Noi siamo assolutamente aperti a collaborare, come è doveroso farlo e aspetteremo però gli esiti della conclusione delle indagini anche per evitare in qualsiasi modo di inquinare il lavoro degli inquirenti», ha detto il direttore generale.





