Il cinema racconta Napoli con “Dadapolis” - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Il cinema racconta Napoli con “Dadapolis”

Il cinema racconta Napoli con “Dadapolis”
Prosegue con un ricco approfondimento sulla poliedrica espressività artistica napoletana Visionnaire, la prestigiosa rassegna cinematografica curata dall’attore e regista Andrea Avagliano che esplora i linguaggi del cinema attraverso format innovativi e interdisciplinari. Giunta alla sua terza edizione, la rassegna si conferma come uno degli appuntamenti culturali più attesi della stagione autunnale napoletana. Dopo il grande successo delle serate inaugurali – che hanno visto la partecipazione del M° Aurelio Canonici e Mario Autore, l’incontro con il regista Ciro Ippolito, il toccante omaggio a Marcello Mastroianni con il docufilm “Ciao Marcello” di Gianfranco Giordani e la serata in musica con le colonne sonore del cinema italiano eseguite dal clarinetto virtuoso di Gabriele Mirabassi e l’eleganza al pianoforte di Catia Capua – la rassegna giunge al suo penultimo, attesissimo appuntamento. “… Così Napoli, dove è così difficile vivere e che invoglia tanto a partire, che è così difficile abbandonare e costringe sempre a tornare, diventa, più di molti altri, il luogo emblematico di una generale condizione umana nel nostro tempo: trovarsi su un inabitabile pianeta, ma sapere che è l’unico dove per ora possiamo star di casa…”. Sono le parole di Fabrizia Ramondino (autrice, insieme ad Andreas Friedrich Muller, dell’antologia da cui è tratto il documentario) che racchiude egregiamente quella visione caleidoscopica sull’attualità della città divisa per natura, per cui anche Totò sentiva di essere “parte napoletano e parte-nopeo”. Lo sguardo e performance degli artisti, musicisti, poeti, scrittori, registi, attori, autori, oltrepassano gli orizzonti per affacciarsi sul mondo. Napoli, la terra sabbiosa che diventa fango, l’aria celeste che tutto mette in contatto e permea. Quel mare, a volte, che non bagna la città, pare una tavola di morte, una pasta cresciuta, stesa senza lievito, inerte. Inerte, perché sembra essersi perso il futuro, anche nella lingua parlata di tutti i giorni, che scandisce, mortifica, il passare del tempo su quelle superfici ossidate, corrose dal vento. Ecco, la città della nostalgia che si ammanta di poesia, quella poesia liquida che lotta ancora strenuamente per scongiurare la liquidazione totale della conoscenza. Domani, alle ore 20.30, presso il Museo FRaC di Baronissi in via Convento – per la sezione ‘Cinema al museo’ -, sarà proiettato in anteprima “Dadapolis”, il docu-film dei registi Carlo Luglio e Fabio Gargano. Alla serata, che prevede un talk pre-proiezione, moderato da Erminia Pellecchia, giornalista, interverranno: Carlo Luglio e Fabio Gargano, registi del film, Peppe Lanzetta, tra i protagonisti, e Dario Sansone, musicista dei Foja che partecipa attivamente al docu-film e che eseguirà brani live. A Peppe Lanzetta verrà consegnato il premio Visionnaire25 Cinema che riceverà l’opera realizzata dall’artista Giuseppe Di Muro.
Il film offre un viaggio caleidoscopico nella Napoli contemporanea attraverso gli occhi e le esperienze di circa sessanta artisti che vivono e lavorano tra la città e l’estero. Ispirato all’antologia “Dadapolis” di Fabrizia Ramondino e Andreas B. Müller, il film-documentario combina linguaggi diversi – performance artistiche, brani musicali, opere visive e dialoghi – per raccontare le trasformazioni di una città sospesa tra bellezza abbagliante e criticità irrisolte.
Un’opera documentaristica di grande impatto visivo e narrativo. La Napoli di oggi viene raccontata attraverso gli occhi di attori, pittori, musicisti, scrittori e performer  tra performance dal vivo, canzoni originali, opere d’arte visiva e dialoghi profondi, narrando le trasformazioni di una città che mai come ora risulta tanto attuale. La macchina da presa sceglie una prospettiva inedita: Napoli viene raccontata esclusivamente dalla costa, in un continuo dialogo tra una bellezza abbagliante e un assurdo abbandono. Il film si sviluppa come una testimonianza corale che, partendo da Napoli, supera i confini locali per ampliare lo sguardo verso dimensioni universali.