di Vito Rizzo
A due anni dal suo insediamento come Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania Mons. Vincenzo Calvosa ha realizzato una drastica riorganizzazione pastorale che coinvolge tutto il territorio cilentano, riassegnando circa la metà dei sacerdoti, 37, chiamati dopo tanti anni a portare il proprio servizio pastorale in altre comunità. Grandi novità per Agropoli dove dal 1° ottobre cambiano contemporaneamente tutti e tre i parroci: Don Bruno Lancuba lascia la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie per assumere la responsabilità della omonima Parrocchia a Vallo della Lucania, Don Carlo Pisani lascia Agropoli per andare a Santa Maria di Castellabate mentre Don Nicola Griffo, titolare delle Parrocchie del Sacro Cuore, della Madonna del Carmine e della Madonna della Pace, va alla Parrocchia di San Vito a Capaccio Scalo. A prendere il loro posto rispettivamente Don Roberto Guida, che avrà come viceparroci Don Giuseppe Dianese e Don Giuseppe De Marco, Don Pasquale Gargione, che avrà come viceparroco Don Giuseppe De Marco e Don Aniello Panzariello, che avrà come viceparroco Don Gennaro Russo. Don Donato Orlando si sposta da Capaccio Scalo alla Licinella mentre Don Valeriano Pomari diventa il nuovo parroco di Centola-Palinuro. A Castellabate, come detto, oltre Don Carlo Pisani, va anche Don Franco Giordano. A Roccadaspide va Don Gianluca Cariello mentre Don Marco Polito lascia il Santuario eucaristico di San Mauro La Bruca dove va Don Mario Gagliotta, per entrare a Sessa Cilento e in diverse parrocchie del Monte Stella. Come ha spiegato il Vescovo: «Portando davanti al Signore, nella preghiera, quanto mi è stato consegnato dalla riflessione dei presbiteri foraniali, l’emergenza dei bisogni che ho raccolto dalla mia personale visita alle parrocchie, le esigenze e i desideri che mi sono stati presentati anche dai sacerdoti stessi in colloqui personali, ho maturato un primo progetto di ridistribuzione del servizio pastorale, la seconda fase proseguirà il prossimo anno». Mons. Calvosa ha tenuto a ringraziare «i confratelli presbiteri, che con spirito veramente sacerdotale e missionario si sono subito resi disponibili alle prospettive che andavo loro presentando». Il Vescovo si è rivolto poi direttamente ai fedeli dicendo di comprendere i sentimenti che provano in questo momento: «Smarrimento, dispiacere per il distacco, in qualche modo timore per un futuro che, proprio perché tale, è incerto o comunque diverso dal presente e dal passato. Voglio ricordarvi che, pur affezionandoci ai nostri parroci o ai nostri vescovi, è Cristo che dobbiamo cercare e amare; è l’incontro con Gesù che ci trasfigura quando partecipiamo all’eucarestia». «Il cambiamento – conclude Calvosa – ci mette sempre in crisi ma ci rende persone vive, pronte a rimettersi in gioco per crescere e maturare insieme. Sono sicuro, perciò, che non farete mancare ai vostri sacerdoti in questo avvicendamento, la gratitudine per chi parte, l’accoglienza per chi arriva, per entrambi l’affetto e la preghiera».





