Un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare i soprusi in danno dei lavoratori della Cedisa. Hanno protestato per il secondo giorno consecutivo i 30 lavoratori del centro diagnostico Cedisa di Salerno. Dopo quella di lunedì mattina davanti la struttura di Fratte e che ha portato al blocco delle prestazioni, hanno deciso di spostarsi presso la sede dell’azienda sanitaria locale di via Nizza. La manifestazione di protesta è scaturita in seguito ai continui ritardi nei pagamenti. I lavoratori del centro diagnostico salernitano non percepiscono lo stipendio da ben 13 mesi. «Siamo stanchi, non ce la facciamo più, è finito il tempo delle chiacchiere, abbiamo bisogno dei nostri stipendi, da qui non ci muoveremo fino a quando non avremo i soldi che ci spettano di diritto». I lavoratori sono ormai sfiduciati e provati da una situazione chi si trascina da anni. In contemporanea al presidio, il segretario confederale della Cgil Arturo Sessa ed una delegazione di lavoratori sono stati ricevuti dal direttore amministrativo aziendale dell’Asl di Salerno Annamaria Farano. I lavoratori – come si legge dal verbale sottoscritto tra i presenti nella sede dell’Asl – hanno ribadito di essere stati costretti a sospendere le prestazioni perché la Tac è rotta da sette giorni; stesso discorso anche per il macchinario per la risonanza magnetica, per alcune apparecchiature cardiologiche (sistemi Holter) e vi è una mancanza di medici. I dipendenti Cedisa hanno inoltre sottolineato che – alla luce della mancata corresponsione delle spettanze da ben 13 mesi – si è ormai giunti al punto di non avere nemmeno più risorse economiche per rifornire di carburante le proprie autovetture. Sessa ha preannunciato che, stanco dei soprusi di cui sono vittime i lavoratori delle strutture in questione, è pronto un esposto alla Procura della Repubblica di Salerno sui fatti e sui comportamenti che ormai da troppo tempo ruotano intorno alle questioni dei centri accreditati con l’Asl di Salerno. Sarà chiesto ai magistrati competenti se in questa vicenda possano sussistere, da parte dei vari attori in causa, comportamenti omissivi e/o commissivi comportanti ipotesi di reato penalmente perseguibili. Al delegato del direttore generale dell’Asl, Artuto Sessa ha chiesto di attivare ogni azione lecita, anche sanzionatoria, prevista dall’ordinamento a tutela tanto dei cittadini salernitani, utenti della struttura, quanto dei lavoratori del centro Cedisa. Intanto, il direttore aziendale ha annunciato che giovedì prossimo l’azienda parteciperà ad un incontro alla Regione Campania indetto dal sub commissario per il piano di rientro, Ettore Cinque, alla presenza della proprietà per discutere la situazione delle strutture Cedisa e Quiete. All’esito dell’incontro l’azienda assumerà gli eventuali provvedimenti di propria competenza. I sindacati hanno però evidenziato che ancora una volta le rappresentanze sociali non sono state convocate nonostante le ripetute richieste e che quindi gli interessi dei lavoratori rischiano di passare in secondo ordine. Sessa ha ribadito la necessità che prima dell’incontro l’Asl formalizzi alla Regione Campania «la gravissima situazione venutasi a determinare e le condizioni in cui sono costretti i lavoratori con la preghiera che l’Asl si faccia carico di sollecitare l’ente di palazzo Santa Lucia di convocare anche le organizzazioni sindacali subito dopo l’incontro». Alessia Bielli
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