di Vittorio Cicalese
Un detto molto popolare nel sud Italia, ma soprattutto in Sicilia e ancor più in particolare a Messina, riguarda questo “Ciccio” che prima viene additato di essere una persona che si prende troppa confidenza, quindi denunciato con arroganza, e poi viene tenuto in considerazione quando c’è bisogno di guadagnarsi un po’ di attenzione. Lascio al web messinese la spiegazione più idonea e immediata: “Mentre la prima frase esaspera una colpa di molestia da additare a Ciccio, nella seconda frase il consenso della madre rende la molestia di Ciccio tollerabile e addirittura quasi desiderabile. Si tratta di quel genere di persone che per certi versi si sentono superiori, ma in realtà sono molto insicure di sé stesse ed hanno bisogno di considerazione e che i riflettori siano puntati su di loro”.Da un lato, quindi, l’arroganza di chi pensa di sapere cosa fare; dall’altro, la disperazione di chi non sa più cosa fare per ottenere attenzioni. Era il 17 settembre 2017 quando l’allora segretario cittadino e presidente regionale della Federazione Giovani Socialisti, accompagnato da un volontario tesserato, volle puntare l’attenzione sulla tematica sempre attuale delle caditoie stracolme di rifiuti, fanghi solidificati e detriti, habitat naturale di intere colonie di blatte. Le uniche telefonate che arrivarono all’allora presidente furono di minacce, poiché l’argomento doveva essere trattato diversamente (8 anni dopo, ci si chiede ancora “come?”) e soprattutto perché (cosa verissima, che farà ridere chi non lo sa e farà sorridere amaramente chi ne è già a conoscenza) il materiale raccolto dalle caditoie pulite a mano libera da due volontari costituiva un autentico “furto”, poiché quel materiale appartiene a tutti gli effetti al Comune di Salerno.Sventate le minacce di denuncia e querela, nonostante l’attività fosse mirata alla sensibilizzazione della cittadinanza e dell’amministrazione su un tema tanto snobbato quanto importante, nulla più si seppe. L’allora assessore al ramo non avviò alcuna ulteriore attività, il partito di riferimento dei Giovani Socialisti non puntò più l’attenzione sul tema e, ovviamente, minoranza e opposizione fecero finta di niente perché – come dico fin troppo spesso – queste sono le campagne che non portano voti. Quindi, a maggior ragione, perché sporcarsi le mani o intervenire su un tema simile? Stupido chi lo ha fatto! (Quindi “mamma, Ciccio mi tocca!”)A.D. 2025. Salerno è colpita dalle prime piogge estive. Puntualmente si allaga: chissà perché. Assessore al ramo colto alla sprovvista, pur facendo parte del medesimo partito che dal 2017, tramite i giovani, ha sensibilizzato sul tema mettendo letteralmente le mani in diversi tombini della città, rimuovendo a mano dai 30 ai 40 kg di materiali vari, senza contare le colonie di blatte che si sono dovute affrontare in altre zone della città, prima ancora di poter intervenire con le palette per pulire altre caditoie. Eppure, oggi è tempo di elezioni, quindi c’è chi “si affaccia alla finestra” dicendo di non sapere nemmeno chi chiamare per i casi di emergenza (strano che un candidato sindaco che vorrebbe amministrare anche da scranni più alti non lo sappia, visto che degli allagamenti se ne occupano principalmente il Comune e la Protezione Civile, e solo in casi di forte pericolo per l’incolumità pubblica bisogna chiamare i Vigili del Fuoco. Si figuri, candidato, non c’è di che!). Eppure, queste persone che oggi denunciano l’assoluto degrado derivante dall’assenza di manutenzione alle caditoie sono gli stessi che dal 2017 sono rimaste in assoluto silenzio. Oggi, però, tutto può funzionare per attirare l’attenzione, quindi “Toccami, Ciccio, ca mamma non c’è!”. Peccato, davvero, che la politica sia diventata questo. Peccato che si sia parlato di deblattizzazione senza immaginare gli interventi nelle caditoie, che sono contestuali proprio perché le colonie di blatte si trovano fin troppo spesso all’interno delle stesse; peccato che ogni volta si parli di “episodi straordinari” e che, dopo un video sui social in cui ci si “pulisce la coscienza” fingendo di aver fatto il proprio dovere di amministratori, nulla si faccia.La colpa, come detto e ribadito, non è soltanto del diretto interessato: il silenzio è totale, e fa un rumore incredibile oltre ad allagare le strade e a rendere ancor più religiosi coloro che si sono salvati dall’ennesimo albero divelto dal maltempo. Non c’è maggioranza, minoranza oppure opposizione che tenga: c’è chi si nasconde dietro Dante, ma “un bel tacer non fu mai scritto” non vale per chi ha il sacrosanto dovere di amministrare una comunità.Chi oggi parla di disastro e denuncia la mancata manutenzione delle caditoie non solo era già presente nell’amministrazione comunale nel 2017, ma non ha poi detto una sola parola che fosse una, né a favore né contro un tema di costante importanza. E non c’è “mamma” o “Ciccio” che tengano: in un contesto funzionante e meritocratico queste persone, al di là del posizionamento delle loro sedie in sede di consiglio comunale, dovrebbero avere il buon gusto di ammettere di non saper svolgere il proprio lavoro. E non vengano a sbandierare protocolli, verbali di commissioni o altro ancora (ove ce ne siano, ovviamente): se qualsiasi cosa di questo tipo fosse stata fatta, peggio mi sentirei per loro: significherebbe che la pochezza del loro intervento amministrativo non è solo raffigurata dai fatti giunti agli onori della cronaca, ma anche messa nero su bianco a Palazzo di Città. Complimenti a chi oggi denuncia e tra poche ore tornerà a non occuparsi del tema: non ci si aspetta nulla di diverso, purtroppo. E, senza timore di smentita, complimenti a quel segretario cittadino e presidente regionale dei Giovani Socialisti: ci aveva visto tremendamente lungo.





