Andrea Pellegrino
E’ stato presentato ieri mattina dagli avvocati Stefania Marchese ed Oreste Agosto il ricorso del Movimento 5 Stelle contro la candidatura alla presidenza della Regione Campania di Vincenzo De Luca. L’atto -presentato alla sezione centrale del tribunale amministrativo regionale della Campania – è stato sottoscritto da Valeria Ciarambino, nella sua qualità di candidata alla carica di presidente della giunta regionale per il Movimento 5 stelle, dalla europarlamentare Isabella Adinolfi e dai parlamentari salernitani Andrea Cioffi, Silvia Giordano, Girolamo Pisano ed Angelo Tofalo. I ricorrenti chiedono all’ufficio centrale regionale costituito presso la Corte d’Appello di Napoli ed al Prefetto di Napoli Gerarda Maria Pantalone l’esclusione della candidatura di Vincenzo De Luca alla carica di presidenza per la mancata verifica e mancato accertamento della sussistenza della “condizione di sospensione di diritto a ricoprire le cariche pubbliche”. Condizione che renderebbe “incandidabile Vincenzo De Luca alla carica di presidente della Giunta Regionale della Campania”. «Nel caso di specie – si legge – il candidato presidente della lista del Partito democratico, Vincenzo De Luca, risulta carente dei requisiti soggettivi e politici e, dunque, è conseguentemente incandidabile oltreché ineleggibile». Ciò alla base della condanna del Tribunale di Salerno alla pena di un anno di reclusione, con la interdizione ai pubblici uffici per la medesima durata, nell’ambito del processo sul termovalorizzatore di Salerno. Condanna che fa scattare la legge Severino e la sospensione, dunque, da cariche elettive. «L’Ufficio centrale regionale – si legge nel ricorso – avrebbe dovuto valutare, anche di ufficio, la documentazione a corredo dalle presentazione della lista, verificando la sussistenza dei requisiti in capo a Vincenzo De Luca e di conseguenza, alle liste collegate. Tra l’altro si potrebbe determinare l’impossibilità giuridica di Vincenzo De Luca a svolgere le sue finzioni di presidente, funzioni che peraltro non risultano surrogabili con impossibilità di costituire il plenum del consiglio regionale». Tra l’altro – si legge ancora – «a corredo della presentazione della candidatura bisogna attestare l’insussistenza delle condizioni di incandidabilità». Nel caso di specie i ricorrenti contestano che De Luca avrebbe dovuto comunicare quantomeno la sua sospensione dalle cariche elettive per effetto della legge Severino. A quanto pare il ricorso dovrebbe avere anche la condivisione ed il sostegno di Salvatore Vozza, candidato alla presidenza della regione Campania con la lista “Sinistra al lavoro”.