De Luca contro il Governo: “È delinquenza politica” - Le Cronache Ultimora
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De Luca contro il Governo: “È delinquenza politica”

De Luca contro il Governo:  “È delinquenza politica”

di Erika Noschese

Sanità campana al centro di un acceso scontro politico dopo il diniego del governo all’uscita della regione dal piano di rientro. Il governatore Vincenzo De Luca ha annunciato ricorso alla magistratura, sia amministrativa che penale, contro quella che definisce “un atto di delinquenza politica”, una vergogna che lo ha lasciato “indignato” e con “il sangue agli occhi”. Il no, che secondo De Luca è frutto di un “ricatto politico” e una “discriminazione”, costringe la regione a continuare a pagare 200 milioni di euro l’anno. Il presidente campano ha ricordato che la Campania, al pari di Veneto e Lombardia, è in equilibrio di bilancio da un decennio e che il Ministero dell’Economia ha riconosciuto i progressi sui conti, mentre il Ministero della Salute ha bloccato tutto con una posizione ritenuta “inaccettabile e pretestuosa”. De Luca ha anticipato di aver già avviato la preparazione del ricorso al Tar e ha preannunciato una denuncia per concussione contro i dirigenti ministeriali che hanno preso questa decisione “priva di ogni motivazione”. La replica del governo arriva dal Ministero della Salute, che respinge al mittente le accuse e chiarisce che la decisione è motivata da indicatori non rispettati. Sebbene siano stati rilevati progressi su alcuni obiettivi come la rete delle cure palliative, dei punti nascita e quella senologica, una verifica condotta il 10 luglio ha evidenziato il mancato raggiungimento delle soglie minime per gli screening mammografici e colon-rettali. Il dicastero ha inoltre sottolineato il grave ritardo nella copertura della rete residenziale per anziani, un indicatore su cui la Campania risulta ultima in Italia. Il Ministero ha definito la “narrazione di ‘delinquenza politica’” priva di fondamento e lesiva del lavoro tecnico congiunto tra Regione, Ministero dell’Economia e Ministero della Salute, assicurando che continuerà ad accompagnare la Campania verso la piena uscita dal piano con spirito costruttivo. Dura la reazione di Fratelli d’Italia. Il senatore Antonio Iannone ha dichiarato che “l’unico a doversi denunciare sarebbe proprio De Luca” per aver “cercato di intimidire ben sapendo che non c’erano i parametri per uscire”. Iannone accusa il governatore di voler far passare il suo “fallimento” per una ritorsione politica, definendo la sua una “solita storia che ormai ha stancato” per giustificare “uno stato della sanità campana che versa in condizioni vergognose”. Il deputato Marco Cerreto ha rincarato la dose affermando che De Luca “ha toccato il fondo” e tenta maldestramente di scaricare le colpe di dieci anni di “mal governo”. Cerreto ha suggerito al governatore di verificare l’operato dei direttori generali delle Asl da lui nominati, incapaci di raggiungere i target richiesti. Il deputato ha sottolineato che l’esecutivo Meloni non fa figli e figliastri a seconda dell’appartenenza politica e ha esortato De Luca a preoccuparsi di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza per dovere, non per politica. A schierarsi con De Luca, in un inedito asse politico, è anche il segretario regionale di Forza Italia, Fulvio Martusciello. L’europarlamentare ha chiesto al Ministero della Salute di rivedere la sua valutazione, sottolineando che la Campania non accetta “disparità di trattamento”. Martusciello ha espresso perplessità sulla decisione, specialmente dopo che il Ministero dell’Economia aveva espresso giudizi positivi, e ha annunciato che mobiliterà i parlamentari campani del suo partito per chiedere rispetto e una rivalutazione del giudizio sulla sanità.