Loffredo: Sicurezza, disagio sociale - Le Cronache Salerno
Salerno

Loffredo: Sicurezza, disagio sociale

Loffredo: Sicurezza, disagio sociale

di Erika Noschese

 

 

Salerno, una città solitamente percepita come tranquilla, sta vivendo un’escalation di episodi di microcriminalità e aggressioni che hanno generato un forte senso di preoccupazione tra i cittadini. Dalle risse notturne che hanno turbato la quiete di aree centrali come piazza Caduti di Brescia e il Lungomare, ai furti in appartamento che non hanno risparmiato quartieri residenziali, fino a scippi e aggressioni che mettono in discussione la sicurezza percepita, l’allarme è alto.

L’ultimo episodio, che ha scosso particolarmente la comunità, è stato il furto con spaccata a un negozio di telefonia in centro, avvenuto in pieno giorno e con una brutalità inaudita. A ciò si aggiungono i recenti assalti a esercizi commerciali e la crescente presenza di bande giovanili che seminano il panico, come accaduto nella zona di piazza Casalbore e in altre aree sensibili della città.

Il dibattito sulla sicurezza si è riacceso con forza e i cittadini chiedono risposte concrete alle istituzioni. In questo contesto di crescente insicurezza, abbiamo intervistato Dario Loffredo, assessore ai lavori pubblici e al commercio del Comune di Salerno, per capire quale sia la posizione dell’amministrazione comunale e quali soluzioni si stiano vagliando per affrontare l’emergenza. L’assessore Loffredo offre la sua visione su questi delicati temi.

Lei vive il territorio. Si può parlare di emergenza sicurezza?

«Personalmente non parlerei di emergenza sicurezza. Questi episodi che ci sono in giro, che si registrano purtroppo in particolare nell’ultimo periodo, non sono connessi al malaffare, intesi come malavita in senso stretto o una delinquenza organizzata. Chiaramente questo non significa che bisogna abbassare la guardia, anzi: bisogna essere assolutamente vigili. Ma, secondo me, questi eventi sono dovuti soprattutto a un disagio sociale che si vive in giro, dovuto alla povertà di questi tempi».

Si parla di controllo del vicinato. Secondo lei potrebbe essere la soluzione giusta?

«Lo dico non solo da amministratore, ma anche da cittadino. Sono assolutamente contrario al controllo di vicinato. Anzi, il controllo fai da te, secondo me, a volte può essere dannoso e può portare delle conseguenze negative al contrario».

Diversi gli episodi di furto sul territorio. Qual è l’appello che si sente di lanciare?

«Più che un appello, occorre senza dubbio sensibilizzare il Ministero dell’Interno affinché faccia la sua parte, garantendo maggiore presenza di agenti sul territorio. Come Comune, abbiamo fatto la nostra parte, anche con l’assunzione di 54 nuovi vigili urbani, che sicuramente daranno una mano in città con una presenza più capillare. Bisogna sensibilizzare chiaramente il Ministero dell’Interno a questo: occorrono più presenze, più divise sul territorio. Questo dovrebbe essere il monito, anche perché gli agenti di Polizia e Carabinieri fanno assolutamente la loro parte giorno dopo giorno, ma ci vogliono più presenze in questi casi».

Quale soluzione a breve termine per frenare questa emergenza?

«I luoghi sensibili a Salerno sono assolutamente noti; quindi, basterebbe potenziare con un controllo interforze la presenza sul territorio. Io penso alla piazzetta a Torrione, piazza Caduti di Brescia, penso a piazza Casalbore, piazza San Francesco e penso anche alla presenza capillare sul lungomare cittadino, dove assolutamente bisogna intervenire. La sola presenza potrebbe essere già fungere da deterrente, anche grazie ai supporti già previsti sul territorio quali, ad esempio, quello dell’esercito. Certo è che i vigili urbani, da soli, non possono starci: perché i vigili urbani, in tanti casi, sono sprovvisti anche dei mezzi necessari a confrontarsi adeguatamente con questa piccola delinquenza. Diventa quindi importante, per non dire fondamentale, l’ausilio dei Carabinieri, della Finanza, cioè un ausilio interforze in tutta la città».