Cava. Il plurilinguismo de’ Le corti dell’ Arte - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Cava. Il plurilinguismo de’ Le corti dell’ Arte

Cava. Il plurilinguismo de’ Le corti dell’ Arte

Olga Chieffi

Creatività, fantasia, moto inarrestabile di evoluzione e trasformazione sono le solide qualità dell’arte del piano trio di Enrico Pieranunzi, il quale, insieme ad Amedeo Ariano alla batteria e Luca Bulgarelli al contrabbasso, darà il via il 4 agosto alla XXXV edizione de’ “Le Corti dell’Arte a Cava de’ Tirreni, una rassegna che porta la firma di Giuliano Cavaliere e che con diversi ospiti ed eventi, da Roberto Gatto, al pianista Francesco Libetta, l’affermato Quartetto Adorno, la storia del tango raccontata in musica da “La Junta Escondida”, un invitante “Musimenù all’italiana”, l’allestimento della brillante operetta “La vedova allegra” e formazione, attraverserà l’agosto metelliano fino al 29 agosto. Come ci ha abituato Giuliano Cavaliere, il concerto inaugurale che si terrà in Santa Maria del Rifugio, è sempre di grande eleganza. Il trio classico resta la formazione d’elezione di Enrico Pieranunzi, attraverso cui assorbiamo immediatamente la sensazione di un flusso di elementi in trasformazione, di tessere di un mosaico che creano forme definite, ma non definitive, e che possono essere composte e scomposte, riordinate in molte differenti direzioni a creare ogni volta immagini nuove ed impreviste, come guardare in un caleidoscopio, con questo trio, sinergico assemblaggio di voci perfettamente integrate nel gioco delle parti, proponente questo senso di apertura, una vocazione all’esplorazione che è sostanza delle raffinate soluzioni armoniche di Pieranunzi e delle varianti ritmiche e coloristiche della ritmica che spesso giungono a sorprenderci, in una perfetta sintesi di ciò che vuol dire suonare forte e piano, seguire un flusso ininterrotto di idee musicali, un vero e proprio vortice di creatività. Un cartellone, questo, al vertice della qualità e che incontra gusti diversi, tra storici e suggestivi scenari metelliani, organizzato dall’Accademia musicale “Jacopo Napoli”, con la direzione artistica di Giuliano Cavaliere, la conduzione di Eufemia Filoselli, il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Campania e del Comune di Cava de’ Tirreni. Sarà, invece, la corte di palazzo San Giovanni ad accogliere, il 7 agosto, “Note di gusto – Musimenù all’italiana”, progetto musicale a tema culinario per voci “recitar-cantanti” ovvero i solisti dell’Accademia Adalo, di Donata D’Annunzio Lombardi, ensemble strumentale e batteria da cucina, con i giovani musicisti del Conservatorio “Gesualdo da Venosa” di Potenza, saranno intonate venti ricette della tradizione orale popolare, una per ciascuna regione, raccolte e trascritte dalla compositrice Roberta Vacca, e che testimoniano la ricchezza e la vastità del patrimonio culturale della nostra cucina. Impostosi all’attenzione internazionale vincendo tre premi al Concorso “Paolo Borciani”, il Quartetto Adorno, composto da Edoardo Zosi e Liù Pelliciari al violino, Benedetta Bucci che suona la viola Igino Sderci del 1939 appartenuta a Piero Farulli e da lui suonata durante i quarant’anni di carriera e nelle registrazioni con il Quartetto Italiano e Francesco Stefanelli al violoncello, proporrà un repertorio romantico eseguendo opere di Schubert e Dvorak il 10 agosto nella corte di palazzo San Giovanni. Nella stessa cornice metelliana, il duo pianistico formato da Marco Schiavo e Sergio Marchegiani, forte di quasi mille concerti applauditi in tutti i continenti, dalla Carnegie Hall di New York al Musikverein di Vienna alla Suntory Hall di Tokyo, suonerà il 12 agosto brani di Brahms, Schubert, Dvorak e Rossini. Immancabile, il tango irrompe anche in questa edizione del festival con “La Junta Escondida”, una delle più prestigiose formazioni del panorama tanguero, che il 19 agosto ripercorrerà la storia di quest’arte nel chiostro di Santa Maria del Rifugio, dal “canyengue” al “tango nuevo” passando per la sua “epoca de oro”, nell’esecuzione, tra gli altri, di pezzi di Piazzolla, Plaza, Francini, Ajeta, Rodriguez. Acclamato anche in passate stagioni delle Corti dell’Arte, torna Francesco Libetta, pianista atteso il 22 agosto nella corte di palazzo Salsano, dove dedicherà il suo recital a Weber, Schumann, Mahler e Chopin. Secondo evento jazz del cartellone, il 25 agosto nel giardino di palazzo San Giovanni, con una serata tributo alla musica di Tony Williams, batterista caposcuola della storia del jazz, che vedrà protagonista uno straordinario quintetto formato da Roberto Gatto alla batteria, Alfonso Santimone al pianoforte, tastiere ed elettronica, Marcello Allulli al sax tenore, Umberto Fiorentino alla chitarra e Pierpaolo Ranieri al basso elettrico. Il 29 agosto gran finale, per andare nei “cafè chantant”, pranzare a lume di candela, lasciando correre la fantasia sulle ali dei valzer. Anche se sappiamo che l’operetta è menzogna, che è incredibile, e che si danzava su un pavimento ormai marcio, in un paese il Pontevedro che fa rima con Montenegro, indossiamo il frac del conte Danilo e salviamo le finanze della patria. Sul palcoscenico allestito nella corte di palazzo Genoino, gli artisti del laboratorio di canto tenuto a Cava dal maestro Enzo Di Matteo, nell’ambito dei corsi di perfezionamento musicale curati dall’Accademia Jacopo Napoli, rappresenteranno, infatti, “Die Lustige Witwe” di Lehar, una partitura veramente ostica, addirittura contraddittoria in alcuni punti con gli assiemi, come ad esempio anche nell’attacco di “Venite orsù sirene della danza”, che mette in difficoltà il Conte Danilo, certo musica bella e orecchiabile, che è nel sentire di noi tutti e che ha pur segnato una svolta, ma sempre nella storia dell’operetta, essendo la prima partitura per organico completo. Tanti altri giovani talenti, arrivati in città per affinare le proprie capacità artistiche con autorevoli docenti, suoneranno per la rassegna “Corsi in Corte”, dal 23 al 28 agosto nella cappella del complesso di Santa Maria del Rifugio.