Pagani. Riciclaggio, salvi 10 imputati - Le Cronache Cronaca
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Pagani. Riciclaggio, salvi 10 imputati

Pagani. Riciclaggio, salvi 10 imputati

Nocera Inferiore./Pagani. Nessun colpevole, prescritti i 10 imputati. Unico procedimento penale portato a termine riguarda un broker che ha patteggiato la pena anni fa. Dieci persone, in gran parte imprenditori di Nocera Inferiore, ma anche di Pagani e Salerno avevano rischiato una condanna con l’accusa di riciclaggio. Attraverso la figura di un broker – nelle vesti di promotore finanziario di una banca di Nocera – avrebbero trasferito o comunque consentito – secondo le accuse – il trasferimento di grosse somme di denaro sui propri conti correnti. A chiedere il giudizio era stata la Procura di Nocera Inferiore, con il gip che aveva accolto l’istanza dopo che il collegio difensivo aveva sollevato eccezioni per l’assenza di un elemento indiziario che avrebbe collegato gli imputati alle accuse di riciclaggio. Gli imprenditori e faccendieri avrebbero investito quelle cifre in denaro, che sarebbero però state sottratte a loro insaputa proprio dal broker. Quest’ultimo si sarebbe appropriato di oltre 2 milioni di euro a danno di almeno trenta suoi clienti. I fatti vanno dal 2008 al 2009. Le parti offese sarebbero state una cinquantina. L’inchiesta fu condotta dalla Guardia di Finanza di Salerno. Le cifre finite sui conti correnti dei singoli imputati andavano dalle 18 alle oltre 100mila euro con 11 occasioni distinte. In sostanza, secondo la tesi accusatoria, quelle somme di denaro provenivano da reati commessi dal broker (l’uomo fu accusato di frode informatica e truffa aggravata). Attraverso versamenti, accrediti, prelievi, bonifici ed emissione di assegni, il denaro sarebbe stato ripulito, al punto da impedire la tracciabilità dei passaggi illeciti. Il procedimento era nato dall’indagine sul promotore finanziario, che risale al lontano 2002. L’uomo fu accusato di aver sottoscritto con firme non autentiche dei moduli bancari per poi ritirare i carnet di assegni ed eseguire dei prelievi su dei conti correnti. Le stesse firme sarebbero andate a finire anche su assegni e titoli di vario genere, che formavano poi una falsa documentazione bancaria che attestava la movimentazione di conti correnti e titoli, i quali risultavano in attivo. A quel punto i clienti, credendo che i loro soldi fossero al sicuro, non avevano interesse a bloccare l’investimento del proprio denaro nei confronti del promotore. Lo stesso sarebbe avvenuto a danno dei 10 imputati – secondo la tesi degli avvocati difensori – che avrebbero creduto di utilizzare quei soldi per fare degli investimenti, in borsa ad esempio, affidandosi al broker, il quale a sua volta li avrebbe utilizzati per scopi personali, nascondendo la provenienza dei capitali. Dibattimento ora finito con la prescrizione essendo reati di una quindicina di anni fa.