Alloggi di Pregiato: duro scontro in aula - Le Cronache
Cava dè Tirreni Provincia

Alloggi di Pregiato: duro scontro in aula

Alloggi di Pregiato: duro scontro in aula

CAVA DE’ TIRRENI. Stavolta il consiglio comunale di Cava de’ Tirreni si è tenuto, da precisare anche l’inserimento all’Odg delle interrogazioni e quindi la possibilità della disquisizione politica. Passiamo ai fatti che vedono l’approvazione consiliare di due questioni significative: “Il lato positivo è che gli argomenti scorsi non trattati sono stati votati tutti all’unanimità – commenta il sindaco Marco Galdi – dal monitoraggio ed intervento della Metellia sulle strade, oltre che alla manutenzione del parco auto comunale che porta un risparmio significativo – continua il primo cittadino metelliano – risolto anche il problema cooperative per cui si potrà trasformare il diritto di superfice in diritto proprietà pieno, quindi i proprietari potranno anche vendere la propria abitazione”. Non mancano però gli animi infervorati in merito a varie questioni insolute: dai disagi di S. Giuseppe al Pozzo avanzati da Pasquale Scarlino, l’annale problematica prefabbricati di Pregiato, fino al rimborso Melluso. “Abbiamo una commissione seria che si rifiuta di collaudare patacche per consentire al sindaco di consegnare le case ai cittadini – dichiara il consigliere di Città Democratica Luigi Gravagnuolo in merito alla mancata assegnazione delle abitazioni che, anche questa volta ha infervorato gli abitanti di Pregiato – la commissione riceve costantemente sollecitazioni a procedere al collaudo senza che il tutto sia idoneo, intanto le ditte si lamentano perché non sono pagate e perciò non fanno i lavori – conclude – l’amministrazione si è nuovamente incartata”. Non tarda la risposta del sindaco Galdi: “Non condanno i toni accesi di chi vive lì da anni – spiega il primo cittadino – se non si è fatto il collaudo è perché vogliamo consegnare le case in perfetto stato e credo che non passerà il mese di aprile, sia per il controllo che per l’assegnazione”. Da qui al caso del dirigente Melluso, assunto a titolo gratuito così come recitava il bando, che avrebbe avanzato, secondo quanto riportato su facebook, una richiesta di rimborso spese di 900 euro per sei giorni di servizio: “Già in passato dissi che Melluso non poteva firmare atti ammnistrativi, poiché pensionato, secondo la circolare madia – dichiara Gravagnuolo – è stato l’unico a partecipare al bando e, all’atto della convenzione, è stato detto che avrà il rimborso non quantificato – ipotizza il consigliere – stanno tenendo in caldo la cosa aspettando il voto, dopo il comandante chiederà 15/20mila euro di rimborso e chi paga? –  conclude – abbiamo chiesto che la situazione sia definita immediatamente”. Non manca il commento del consigliere Ncd Massimiliano Di Matteo: “I politici attuali trasformano le cose – commenta – questo è uno dei motivi per cui il nostro gruppo non può stare vicino a loro – conclude l’avvocato – credo che se il comandante ha presentato la domanda l’avrà fatto a norma di legge, il problema è nel bando”. La posizione di Galdi è diversa: “Sono aspetti particolari che il sindaco non può porsi, sono profili amministrativi – spiega il primo cittadino – grazie a Melluso l’ente risparmia più di 100mila euro all’anno, ora se chiede un rimborso spese, nei limiti in cui la legge consente, io non vedo nulla di così pregiudizievole – continua il sindaco di Cava – credo siano questioni di normale vita amministrativa che non meritano tanta attenzione ma – conclude Marco Galdi – infervorano comunque la campagna elettorale”.
Andrea Palestra