di Andrea Pellegrino
Via libera al nuovo statuto della Provincia di Salerno. Ieri mattina i consiglieri provinciali all’unanimità hanno licenziato il nuovo atto statutario che ridisegna la Provincia in base all’applicazione della legge Delrio. «E’ una giornata importante – ha detto il presidente della Provincia Giuseppe Canfora – ci dotiamo ora dello strumento regolatore della nuova provincia. Un lavoro che è stato svolto negli ultimi mesi in sinergia con tutti i gruppi consiliari e con il supporto degli uffici e che ha portato ora all’approvazione dell’atto». Ora la parola passerà all’assemblea dei sindaci che da qui a breve verrà convocata per la prima volta dall’insediamento dell’amministrazione Canfora. All’assemblea – che chiamerà a raccolta 158 rappresentanti dei comuni della provincia di Salerno – spetterà il compito di validare il nuovo statuto ma anche gli atti fino ad ora assunti dal presidente. Intanto Canfora per giovedì, nella sua veste di presidente regionale dell’Upi, ha chiamato a raccolta tutti i colleghi della regione Campania. Un summit per fare il punto della situazione, soprattutto in merito al ridimensionamento della pianta organica prevista dalla legge Delrio. In pratica le province dovranno presentare un organico ridotto del cinquanta per cento. «La difficile situazione di forte disagio in cui versano le Province per la gravissima crisi nello svolgimento delle funzioni fondamentali – dice Canfora – necessita di una profonda riflessione ed una decisa presa di denuncia nei confronti degli organi Governativi e Regionali». Al vaglio della seduta di ieri anche il nuovo piano operativo di razionalizzazione delle società e partecipazioni societarie. In pratica resteranno in piedi solo l’Arechi Multiservice ed Ecoambiente, quest’ultima almeno fino alla fine del 2015 o comunque fino all’attuazione degli Ato. Un punto contestato dai sindacati, ed in particolare dal segretario provinciale della Cgil Funzione Pubblica, Angelo De Angelis che ha espresso preoccupazione rispetto ai lavoratori ex Aser ed il conseguente relativo taglio dei servizi affidati alla Ecoambiente. Intanto dalla società che si occupa della gestione dei rifiuti sarebbero partite le diffide ai comuni per il calo dei conferimenti. «Si stima – dice il consigliere provinciale Mimmo Volpe – che si conferisce meno 50 per cento allo Stir di Battipaglia. Questo perché i prezzi della società pubblica non sono concorrenziali. Un duplice danno per quest’ente. Segno che la governance non va l’amministratore della società dovrebbe trarre le conseguenze e mollare, perché i numeri non tornano». Sulle partecipazioni restano in piedi le quote del Cstp mentre in liquidazione – nonostante le perplessità dei consiglieri provinciali Imparato e Malpede, andranno i patti territoriali di “Bussento – Vallo di Diano” e “Sele – Tanagro”. «Non vorrei – spiega Imparato – che ora vadano persi i soldi del finanziamento per la realizzazione di un sito di stoccaggio, destinati al Patto territoriale “Bussento – Vallo di Diano”». Via anche dall’Aeroporto di Salerno dove la partecipazione provinciale è pari al 7,22 per cento. Approvato l’atto in Consiglio provinciale ora si procederà – entro il 15 aprile – alla messa in vendita delle quote e l’addio, dunque, al consorzio aeroportuale di Salerno. Ancora la provincia di Salerno lascerà anche il Mercato ortofrutticolo di Paestum e dell’Agro nocerino, nonché la società Agroinvest.