Questione di psicosi ma anche di legittima preoccupazione dopo quanto visto e letto negli ultimi giorni in relazione ad alcuni casi di malasanità. Dalla Sicilia alla Campania non non mancano le polemiche per diagnosi errate e per una superficialità dei controlli in sede di primo soccorso. Due i casi che hanno sconvolto il Bel Paese, quello della piccola Nicole in Sicilia , e quello che ha mandato in subbuglio la sanità campana per il decesso di una bambina di otto mesi morta al Santobono venerdì scorso. In un caso i medici avevano catalogato il caso come semplice influenza da curare con una tachipirina e restando al caldo a caso. In realtà si trattatava di meningite fulminante. Quanto accadute nelle ultime ore ha provocato un clima di tensione, ed in alcuni casi terrori, tra tanti genitori. Nelle ultime ore il pronto soccorso del Ruggi è stato preso d’assalto per richieste di intervento per lo più per bambini. Il timore è che il virus influenzale possa essere più virulente ma, soprattutto, si teme, visti i casi citati, che le diagnosi sia dei medici curanti che di chi lavora al Pronto Soccorso possa non essere aderente al reale malessere. I medici faticano, in alcuni casi, a tranquillizzare i genitori e spiegano che il ricovero in pediatria è disposto solo per casi particolarmente gravi e che si rischia di mandare il reparto in sofferenza con tutte le conseguenza per chi ha realmente bisogno. La tensione, spesso e volentieri, sale alle stelle con i medici ed infermieri costretti a vestire anche i panni di psicologici per convincere i più recalcitranti. In ogni caso la situazione non è gradevole neanche per chi deve intervenire. “Chi fa questo mestiere non può preoccuparsi di queste cose. L’attenzione è sempre massimale e non c’è bisogno che si verifichi qualcosa di drammatico per richiamare la nostra attenzione a prestazioni più accorte e meticolose. Agiamo sempre così”. Intanto, però, sono aumentate in maniera esponenziale le richieste di intervento per febbre alta e violente sindromi influenzali. In alcuni casi al pronto soccorso si sono presentati genitori anche per prloblematiche di lieve entità. Il timore di sottovalutare il problema, la psicosi di un possibile malessere determinato da diagnosi errate, è più forte di qualsiasi invito alla calma portato dai sanitari. E nei prossimi giorni la situazione rischia di peggiorare visto che da ore sui siti specializzati rimbalza la notizia dell’arrivo di un nuovo virus denominato “Svizzera” che potrebbe tenere a letto tanti italiani fino all’inizio della primavera.
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