di Erika Noschese
Nella storica cornice di Palazzo Sant’Agostino, Vincenzo Napoli ha prestato solenne giuramento come nuovo Presidente della Provincia di Salerno, aprendo ufficialmente una nuova fase per l’ente territoriale. La cerimonia, carica di significato istituzionale, è stata preceduta da un momento di raccoglimento e silenzio in segno di rispetto per la recente scomparsa di Papa Francesco, un gesto che ha sottolineato il clima di riflessione che ha accompagnato l’avvio del consiglio provinciale. Subito dopo la convalida del suo giuramento, espresso con le parole “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare pienamente la Costituzione e le leggi dello Stato, di adempiere ai doveri del mio ufficio nell’interesse dell’amministrazione per il pubblico bene”, il Presidente Napoli ha delineato le coordinate del suo mandato. Con una lucida analisi, ha subito posto l’accento sulla vastità e la complessità del territorio provinciale, descrivendo Salerno come “una provincia, quella di Salerno, estesa in quanto una regione, 158 comuni, quasi un milione di residenti, di una complessità morfologica ed orografica che richiede uno sforzo amministrativo importante”. Queste parole introduttive hanno immediatamente chiarito la consapevolezza del nuovo presidente riguardo alle sfide che attendono la sua amministrazione. Il primo consiglio provinciale sotto la sua guida ha visto gli interventi dei consiglieri, con la maggioranza che ha espresso un convinto sostegno alla figura di Enzo Napoli. Francesco Morra, capogruppo del Partito Democratico in provincia, ha parlato di “una presidenza rappresentativa dell’intero consiglio provinciale”, evidenziando le aspettative di una leadership inclusiva e partecipativa. Un tema cruciale sollevato dalla maggioranza è stata la necessità di superare la legge Del Rio, considerata un vulnus alla rappresentanza democratica a livello provinciale. Pasquale Sorrentino, consigliere del Partito Socialista, ha definito tale superamento “un errore da riparare”, auspicando un rapido ritorno all’elezione diretta del consiglio provinciale da parte dei cittadini. Un tono differente rispetto a quello della maggioranza è emerso dai banchi dell’opposizione, dove sono state manifestate “perplessità sulla figura di Enzo Napoli”. La preoccupazione principale si è focalizzata sulle dichiarazioni del neoeletto presidente in merito alla sua intenzione di delegare ampi poteri ai consiglieri. Secondo i rappresentanti dell’opposizione, questa strategia potrebbe comportare il rischio che si delinei “una figura di presidente distante ed assente”, sollevando dubbi sull’effettiva centralità del suo ruolo di guida. Di fronte a queste osservazioni, Vincenzo Napoli ha replicato con un fermo richiamo alla “massima disponibilità” al dialogo e al confronto. Ha sottolineato l’importanza de “l’ascolto di tutti, l’autonomia, il rispetto”, pur ribadendo il suo ruolo imprescindibile di “coordinamento”. Presentando al consiglio le linee guida del suo programma, Napoli ha affermato: “Ho presentato al consiglio provinciale le note sintetiche di un progetto di programma che tenderemo di portare a termine nel corso della consiliatura e per il futuro. Sono linee schematiche che meritano attenzione, e approfondimenti che faremo con l’ausilio e l’aiuto indispensabile dei consiglieri provinciali”. Ha poi aggiunto un elemento chiave della sua visione amministrativa: “I consiglieri provinciali sono gli esponenti politici più in grado di esprimere valori e di esprimere conoscenza dei territori e quindi io, come ho detto nelle mie considerazioni iniziali: farò tesoro della loro esperienza e farò in modo di delegare al massimo le funzioni, riservandomi il ruolo di coordinamento”. A margine dell’intensa mattinata istituzionale, il Presidente della Provincia di Salerno ha voluto aggiungere una riflessione personale, definendo l’insediamento e il giuramento come un “onore”. Dopo aver rinnovato il suo pensiero per Papa Francesco, ha ribadito al Consiglio Provinciale i pilastri del programma che intende portare avanti: “viabilità, scuole, ambiente, assetto idrogeologico del territorio, infrastrutture, logistica”. Napoli ha posto un forte accento sul ruolo dei consiglieri provinciali, descrivendoli come “veri sismografi dei territori”, figure chiave per la programmazione strategica e per la comprensione delle dinamiche locali. Ha poi delineato la sua concezione di leadership, basata sull’equilibrio tra “amministrazione quotidiana e visione strategica”, un ambito in cui “siamo chiamati ad agire insieme, collegialmente”. Concludendo il suo pensiero, Napoli ha sottolineato come i consiglieri esprimano “valori umani e politici importanti” e possiedano una “conoscenza puntuale dei territori e delle loro problematiche”, ragioni per cui intende valorizzarne l’esperienza, riservando a sé un ruolo di “sintesi e di coordinamento rispetto all’azione di tutti i consiglieri delegati che saranno i terminali operativi nei territori”. Infine, ha espresso il suo approccio al nuovo incarico con “spirito di servizio e dedizione ad un incarico faticoso ma affascinante”, confidando nel “supporto degli amministratori con i quali lavoreremo fianco a fianco per il bene dell’intera popolazione della nostra vasta e splendida provincia”.






