Francesco Papa compreso dagli umili per i gesti - Le Cronache Attualità
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Francesco Papa compreso dagli umili per i gesti

Francesco Papa compreso dagli umili per i gesti

Per capire la fede e il pensiero di Papa Francesco, bisogna risalire alle sue radici familiari. Centrale nella sua formazione umana e cristiana, come ha rilevato lui stesso, è stato il ruolo avuto dalla nonna paterna, Rosa Margherita Vassallo. Donna che ha lasciato un imprimatur indelebile nella vita del nipote, poi Papa Francesco. Dal soglio pontificio lo stesso Papa ebbe modo di ricordarlo. “Ho ricevuto il primo annuncio cristiano da una donna: mia nonna! È bellissimo questo”. Rosa Vassallo fu una donna tenace senza dubbio coraggiosa. Visse la sua vita a cavallo fra l’800 e il ‘900, fra le Langhe, Torino e l’Argentina. Proveniente da una povera famiglia contadina, Rosa riuscì ad andare a studiare a Torino. Erano anni difficilissimi per i contadini, dove fame e miseria erano quotidianità e il pane invocazioni di preghiere. Rosa donna semplice ma tenace, entrò nell’Azione Cattolica e fece dell’aiuto agli altri un perno della sua vita, cercando di venire incontro alle persone torinesi più in difficoltà come le operaie. A Torino, Rosa conobbe Giovanni Bergoglio, che sposò il 20 agosto 1907. I due ebbero l’unico figlio, Mario, che diventerà il papà di Papa Francesco. “Nonna Rosa” dal 1920 al 1928 fu ai vertici dell’Azione cattolica astigiana e tenne una serie di conferenze e corsi per fidanzate nelle parrocchie. Mario, Il loro unico figlio nel frattempo si è diplomato ragioniere. La mamma ne era orgogliosa: lo studio è il primo tassello dell’emancipazione. Per questo la loro famiglia, nel 1929, decide di gettarsi in una nuova avventura: accettano l’invito del fratello di Giovanni d’emigrare in Argentina, per lavorare nella fabbrica di pavimentazione impiantata dai Bergoglio a Paraná. Rosa a 45 anni accettò di ricominciare tutto da capo, in Argentina, terra verso la quale salpò come centinaia d’italiani in quegli anni, in cerca di un futuro migliore. Allora erano gli italiani, anche i piemontesi che lasciavano la terra natia per guadagnarsi il pane e avere un futuro migliore oltre oceano. Solo chi ha le stimmate dell’emigrazione nel sangue comprende la grande attenzione e sensibilità mostrata da Francesco per ogni migrante. Nonna Rosa fu donna battagliera degli anni del Fascismo nascente, quando le azioni delle camicie nere erano particolarmente pervasive, ne fece le spese anche lei. «Una volta le chiusero la sala, dove doveva parlare, e, allora lei salì su un tavolo e fece un comizio per strada» come ebbe modo di raccontare Bergoglio in un suo scritto su don Pozzoli. «Ma, non credo – nota Bergoglio – che la situazione politica sia stata il motivo che nel 1929 portò la famiglia all’emigrazione in Argentina». Più probabile che, gli studi torinesi di ragioniere del padre sposarono gli interessi della Ditta Bergoglio in argentina dove Mario, poi operò come contabile. Famiglia contadina, povera ma dignitosa con un profondo impegno a migliorarsi, emigrare, ricominciare senza dimenticare la grande umanità verso il prossimo ecco In queste piccole affinità i semplici del mondo ha sempre amato il Papa arrivato dalla fine del mondo. MdL Giuseppe Nappo