Una vera e propria bomba ecologica. Due incendi in una sola giornata. Una densa coltre di fumo nero si è levata nel cielo di Scafati a partire dalla tarda mattinata di ieri. Il vasto incendio che l’ha provocata proveniva dai capannoni del sito di stoccaggio di rifiuti ex Helios, collocati alla periferia di Scafati nella struttura di via Galileo Ferraris e riconducibile ai fratelli Scarlato. Ed è scattato subito l‘allarme per la salute dei residenti, costretti a barricarsi in casa per evitare di respirare esalazioni che sarebbero potute risultare altamente tossiche. Le fiamme, in poco tempo, si sono propagate nello stabilimento che tratta balle di rifiuti speciali nel quartiere Mariconda al confine con Pompei e Sant’Antonio Abate. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco dei dipartimenti dell’agro ed i carabinieri chiamati ad accertare la natura del rogo, le cui cause sono al vaglio degli inquirenti. Oltre al fumo nero, l’aria è diventata subito irrespirabile, con un odore nauseabondo che si è immediatamente diffuso in zona e anche nei territori dei Comuni limitrofi. Al momento, sono 16 le famiglie evacuate nell’area interessata dall’incendi. Il rogo ha interessato grosse quantità di rifiuti, tra cui materiale plastico, carta e cartone da imballaggi. I tecnici Arpac, intervenuti su richiesta dei Vigili del fuoco, hanno installato due campionatori in un’area di probabile diffusione degli inquinanti atmosferici sulla base della direzione del vento, uno per la ricerca di diossine/furani, l’altro per la ricerca di metalli, Ipa, PM10. Sulla base dell’evoluzione dell’evento, l’Agenzia potrà a breve posizionare anche un laboratorio mobile nell’area interessata, in grado di misurare le concentrazioni orarie di un set di inquinanti atmosferici, tra cui polveri sottili PM10 e PM2,5, monossido di carbonio, ossidi di azoto, benzene, toluene, xilene, allo scopo di avere un quadro complessivo della qualità dell’aria a conclusione dell’incendio. Verrà valutata inoltre la collocazione, in posizione idonea, di una seconda coppia di campionatori analoghi a quelli già in funzione. L’Arpac fa sapere che ha supportato l’amministrazione comunale di Scafati, impegnata nell’adozione di misure in relazione all’evento, fornendo indicazioni sulle modalità di gestione delle acque di spegnimento da raccogliere in impianto e gestire come rifiuti liquidi. I risultati degli accertamenti in corso verranno diffusi non appena disponibili. L’impianto di stoccaggio ex Helios di Scafati, era finito in passato al centro di una indagine di Carabinieri ed Arpac che avevano riscontrato gravi violazioni in materia ambientale, trovando 1.000 tonnellate di materiale oltre alle autorizzazioni concesse dalla Regione Campania, per il quale ne fu anche disposto il sequestro. Il sindaco Pasquale Aliberti, immediatamente avvisato, si è precipitato sul posto per seguire le operazioni di spegnimento del rogo. Nel contempo ha varato un’ordinanza sindacale, raccomandando i cittadini dalla sua pagina social a seguire delle precise istruzioni, almeno fino a quando non verranno comunicate disposizioni diverse: “disattivare gli impianti di areazione e condizionamento; chiudere bene gli infissi; sciacquare bene frutta e ortaggi conservati all’esterno. Siamo sul posto insieme alle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco per gestire l’emergenza e garantire che tutte le misure di sicurezza vengano applicate”. Immediati i commenti dei consiglieri comunali, soprattutto quelli dei gruppi di opposizione: “Le immagini che giungono da contrada Cappelle sono inquietanti ed allarmanti, per l’ambiente e per la salute delle cittadine e dei cittadini – questo il commento del capogruppo PD, Michele Grimaldi – I rifiuti che bruciano rappresentano un pericolo gravissimo. Ci auguriamo che il Sindaco, in qualità di prima autorità sanitaria, stia facendo di tutto e faccia di tutto per mettere in sicurezza la zona e la città tutta. Sono 10 anni che denunciamo l’incompatibilità e la pericolosità di un sito di stoccaggio di rifiuti con una zona densamente urbanizzata, e ne proponiamo la delocalizzazione”. “I rifiuti sono pericolosi quando integri – il commento del coordinatore di Fdi Mario santocchio – figuriamoci se in fiamme. Da anni chiediamo la delocalizzazione di quel tipo di impianto, non previsto dalle norme dell’area Pip. L’ultima nostra denuncia risale alo scorso gennaio, in cambio abbiamo ricevuto una diffida con minaccia di querela. La salute però non è negoziabile, e ci auguriamo che le indagini della Magistratura possano fare luce su quanto sta accadendo. La nostra speranza è che tutto ritorni alla normalità, e i residenti possano rientrare nelle proprie abitazioni”. “Spento l’incendio, ovviamente i quesiti che ci poniamo sono molteplici. Vanno da come sia scaturito l’incendio fino ai potenziali danni per la salute dei residenti e dei cittadini che vivono in quest’area. Ma la riflessione principe è il fatto che aziende di questa portata non possano essere obbligate all’interno di centri abitati. Valuteremo di fare atti e richieste per chiarire e rendere ai cittadini la trasparenza che meritano”, questo il commento del leader di “Scafati Arancione” Francesco Carotenuto, consigliere di minoranza. Durante le operazioni si sono registrati i ferimenti di 5 Vigili del Fuoco rimasti coinvolti in mezzo alle fiamme nelle prime ore. Al momento le operazioni sono in corso anche con la presenza dei funzionari di servizio.





