Concorso in corruzione: indagata Cecilia Francese - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Concorso in corruzione. Questo il reato, o per essere più precisi ipotesi, che potrebbe essere contestato alla prima cittadini di Battipaglia Cecilia Francese.

Il pubblico ministero Alessandro di Vico e la giudice per le indagini preliminari Valeria Campanile del tribunale di Salerno, la seconda su richiesta del primo, procedono con le indagini e hanno fatto sapere di stare indagando sulla prima cittadina, sul già sindaco Giovanni Santomauro, sul consigliere comunale Francesco Falcone e sul dirigente dell’area tecnica Carmine Salerno.

Stando a quanto si apprende, pare che gli elementi in mano alla procura, allo stato attuale, non sarebbero tali da portare a azioni legali di sorta. In altre parole, non ci sarebbe la prova per far sì che vengano applicate misure cautelari. I reati sono da accertare e le indagini, che dureranno sei mesi, avranno proprio questo obiettivo. La prima cittadina si sarebbe detta tranquilla e in attesa di avere maggior ragguagli tramite il proprio legale.

Nei prossimi giorni, inoltre, potrebbe indire una conferenza stampa nel quale spiegare la sua posizione. Nessun commento da parte delle opposizioni, di certo garantiste nel merito e anche loro in attesa di dettagli. Civica Mente, associazione politica rappresentata in consiglio comunale da Maurizio Mirra, non interviene nel merito, ma in modo sibillino si rivolge alla sindaca per un’altra questione e cioè quella del cinema cittadino.

«Caro sindaco – scrivono – mentre ti difendi, difendi pure noi. Salviamo il cinema-teatro Garofalo. Qualche settimana fa abbiamo festeggiato il vincolo storico sul nostro amato Cinema Garofalo, ma oggi arriva una notizia che ci lascia increduli: l’attuale proprietà ha presentato ricorso al Tar per annullarlo – spiegano – non possiamo permetterlo! Il Garofalo non è solo un edificio, ma un pezzo di storia di Battipaglia, un simbolo di cultura e socialità che ha attraversato generazioni.

Le sue mura raccontano la memoria del dopoguerra, l’evoluzione della nostra città, i sogni e le emozioni di chi lo ha vissuto. La Soprintendenza ha imposto il vincolo proprio per proteggerlo da trasformazioni che ne comprometterebbero l’identità. Ma ora tocca a noi: chiediamo all’Amministrazione Comunale di intervenire con un ricorso ad opponendum per difendere il vincolo e garantire che il Garofalo resti un bene di tutti.

Difendere il nostro patrimonio significa proteggere la nostra identità, la nostra storia e il nostro futuro. Non lasciamo che il Garofalo venga cancellato». Un intervento che, come è evidente, poco ha a che fare con quello che pare essere un vero e proprio terremoto giudiziario per la città di Battipaglia, ma che nel suo incipit dice molte cose. Se così dovesse davvero essere, e questa è una pura ricostruzione giornalistica, Civica Mente affonda un’elegante stoccata degna del miglior fiorettista.