Spinelli (FI): "Agropoli, quante inaugurazioni..." - Le Cronache Provincia

di Arturo Calabrese

L’annuncio di dieci nuovi ospedali da costruire in regione da parte del presidente della Campania Vincenzo De Luca e soprattutto l’assenza dall’elenco di Agropoli, ha fatto sorgere nel Cilento un forte dibattito.

È ovviamente la situazione sanitaria a tenere banco e indignano le parole del presidente, lanciato verso il terzo mandato, pronto a tagliare nastri. Come quelli che, negli ultimi dieci anni, sono stati tagliati ad Agropoli alla presenza di uno stuolo di sindaci plaudenti e sorridenti.

Tra essi, ad esempio, si ricorda Franco Alfieri, all’epoca dei fatti primo cittadino del centro costiero, ma non è esente il successore Adamo Coppola.

Tra gli assenti, in netto contrasto con quel tipo di politica, c’era il sindaco di Castellabate Costabile Spinelli. Oggi, chiuso il suo mandato, continua a seguire le sorti e le vicende politiche cilentane anche nel suo ruolo di consigliere dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

«Abbiamo viste tante inaugurazioni in questi dieci anni – le parole di Costabile Spinelli – oggi salutiamo l’iniziativa dei dieci nuovi ospedali come un qualcosa di positivo, essendo doverosi e necessari, però puntare sul nuovo dimenticando il territorio è sbagliato.

L’esempio più lampante è l’ospedale di Agropoli – continua – una struttura non vecchia e valida che dovrebbe servire e coprire una parte di provincia così importante che non è attiva. Impegnare così tante risorse per costruire nuove strutture è uno spreco, sarebbe più utile adeguare le tante esistenti. È, ancora una volta, un segnale di dimenticanza. Il Cilento soffre e soffre tanto».

Il pensiero di Spinelli va alla sanità in generale: «È un comparto che sta vivendo un periodo di crisi fortissimo – ragiona – vive enormi difficoltà. È una crisi ormai irreversibile, con carenze di personale e con difficoltà. Oramai iniziano a fare rumore i tanti casi di malasanità in tutto il nostro Paese e non solo sul territorio. È vero – aggiunge Spinelli – creare una nuova struttura dà un momento di visibilità, resta la foto dell’inaugurazione, viene scritto un rigo sul libro della storia, ma nella vita e nel quotidiano c’è la necessità per il cittadino di trovare un servizio valido di primo soccorso e di emergenza.

Nel Cilento, però, si devono percorrere decine di chilometri di strade dissestate per avere una cura e a volte non c’è stata nemmeno la certezza di essa». Tra le problematiche del Cilento, c’è anche l’assenza di presidi sanitari di pronto soccorso nelle aree distanti dagli ospedali e non soltanto in quelle interne. Anche Castellabate e Capaccio Paestum, ad esempio, hanno queste criticità.

«In questa area a Sud di Salerno abbiamo una sanità che un comprensorio molto esteso si basa su cinque ospedali e cioè Roccadaspide, Vallo della Lucania, Polla e Sapri con Agropoli per quello che può contare. Sono strutture in sofferenza con, ad esempio, una forte carenza di personale.

Checché se ne dica e nonostante il quadro che si vuol disegnare, la situazione è molto seria e che mostra tutti i giorni delle difficoltà. I casi di malasanità e di interventi tardivi iniziano davvero ad essere troppi».