di Mario Rinaldi
“In caso di sfiducia, mi ricandiderò per continuare i progetti e le opere avviate”. Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, non lascia, anzi raddoppia, ostentando una certa sicurezza nel caso dovesse incassare la sfiducia al prossimo consiglio comunale. “Tredici firme apposte ad una mozione di sfiducia della quale non conosco il contenuto – commenta così il primo cittadino dopo aver appreso la notizia della presentazione della mozione di sfiducia a Palazzo di Città – Spero di poter leggere presto quali motivazioni vengono trascritte nel documento che sarà discusso in consiglio comunale nel più breve tempo possibile, come prevede la norma”. “Se dovesse essere confermata la sfiducia – ha spiegato Aliberti – ho l’obbligo di ricandidarmi per l’affetto, il consenso, la stima e soprattutto perché sono curioso di capire dai palchi questa volta cosa racconteranno i miei avversari dopo anche la sentenza di assoluzione piena del processo che mi ha visto protagonista per una indagine iniziata anche grazie alle loro denunce”. Poi il primo cittadino concede anche qualche anticipazione di quella che potrebbe essere una eventuale campagna elettorale: “Non so quale sarà il loro ‘cavallo di battaglia’ ma so per certo di cosa parlerò io – dice un sicuro Aliberti – della Città, delle tante opere avviate e da completare e della riqualificazione urbana dal centro alla periferia. Nessuna guerra, solo programmi. Dopo anni di buio totale Scafati e gli scafatesi hanno bisogno di vedere una Città diversa, hanno bisogno di essere coccolati amministrativamente. Pertanto, in caso di sfiducia affronterò una nuova campagna elettorale che mi vedrà a capo di una coalizione civica con un programma elettorale analitico sulla scorta di quello che stavamo e che stiamo ancora realizzando per la città”. Emblematico il post pubblicato dal primo cittadino sulla sua pagina, con tanto di hastag “per non dimenticare mai”, attraverso il quale ha ricordato gli anni bui della sua carriera politica, puntando il dito contro alcuni degli avversari che anche oggi hanno sottoscritto il documento della sfiducia. “A volte riguardo questa foto (riferita al cartello dove alcuni consiglieri invitavano Aliberti alle dimissioni) – ricorda il sindaco – il vostro sguardo, ricordo il tono violento in Consiglio Comunale, le volte in cui mi avete accostato alla camorra, un dolore atroce mi prende dentro. Ho pianto, non ho vergogna. Non ho dormito notte intere. Eravate animati da un odio che ancora oggi portate dentro. Da sindaco ho avuto la chiara idea della Città che oggi sono tornato ad amministrare. Osservo e mi viene tanta rabbia, ma forse è proprio vero. Scafati meritava di più. Meritava voi per capire quanto eravate capaci di farci risalire e oggi merita ancora la vostra “sfiducia” affinché lo ritorniate a fare?”. Poi un annuncio: “Leggerete presto la verità che non conoscete con la pubblicazione del mio libro… mal che vada gioco a nascondino”, così conclude il sindaco che ora attende con ansia il verdetto del prossimo civico consesso. Intanto gli avversari politici incalzano. L’altro giorno, Gennaro Avagnano, uno dei dissidenti della sua maggioranza, oggi i consiglieri di opposizione del PD, Michele Grimaldi e Francesco Velardo che così commentano la raccolta delle 13 firme della mozione di sfiducia: “Il nostro gruppo consiliare – spiegano i consiglieri dem – ha sottoscritto assieme ad altri 11 consiglieri comunali una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Scafati, che dunque allo stato attuale non ha più una maggioranza per amministrare la città. Lo abbiamo fatto convinti che il bene della nostra comunità venga prima di ogni interesse di parte, e che occorre reagire dinanzi agli evidenti fallimenti di questi due anni: sperpero di denaro pubblico, completa assenza di programmazione, mancata attuazione del Piano di rientro concordato con la Corte dei Conti, tasse al massimo, nessun sostegno alle fasce deboli, completa assenza di politiche attive per il lavoro e di sostengo all’impresa, disordine urbanistico ed abusivismo edilizio, propaganda e clientele a spese della collettività nella totale incapacità di affrontare le grandi questioni che ha dinanzi il nostro territorio”. “Ribadiamo dunque il nostro no ad ogni operazione di trasformismo – si legge ancora nella nota – e mercanteggiamento alle spalle e sulle spalle della città. E’ nostra convinzione che in assenza della maggioranza uscita dalle urne occorra ridare la parola agli elettori. Discuteremo in aula delle nostre ragioni, alla luce del sole, come sempre. Intanto ci auguriamo che il Sindaco prenda atto di quanto stia accadendo e si dimetta: questa volta per davvero”. Città e cittadini di Scafati attendono col fiato sospeso.





