Ruotolo a Salerno contro De luca e Alfieri - Le Cronache Ultimora

di Erika Noschese

 

 

«Il Pd mi ha impedito di fare campagna elettorale qui a Salerno». L’attacco alla segreteria provinciale dem arriva direttamente dall’onorevole Sandro Ruotolo, europarlamentare e uomo di fiducia della segretaria nazionale Elly Schlein, ieri a Salerno per la presentazione del libro di Leonardo Cecchi,  38 persone ad accogliere il baffo del Pd, se non è un flop…“Riconquistare il popolo”. La presenza del parlamentare europeo ha evidenziato, semmai ce ne fosse bisogno, la profonda spaccatura interna al Partito Democratico: da un lato gli uomini e le donne di Elly Schlein e dall’altro i fedelissimi del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ruotolo, uomo del Pd, è dovuto accontentarsi della casa della Sinistra, di parlare ad un pubblico che non sarà mai elettore dem a quella sinistra che oggi spera di trovare una quadra, nonostante le tante difficoltà del caso, oggi che viene meno la presenza ingombrante di Vincenzo De Luca. Ruotolo, nel corso del suo intervento non ha risparmiato attacchi al presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri, oggi sospeso da entrambe le cariche: «Non posso dire che la magistratura non fa il suo lavoro. Anzi, proprio qui a Salerno, abbiamo il “re delle fritture”, che non mollerà mai. Non si è mai dimesso. Che credibilità si può avere?», ha detto infatti l’europarlamentare.

Onorevole, nella Casa della Sinistra per parlare di come riconquistare il popolo. Ecco qual è la ricetta del Pd?

«Aprirsi alla società e affrontare i problemi del territorio. Questa è la ricetta che Elly Schlein ha lanciato a chiusura della Festa dell’Unità Nazionale, con cinque punti. Noi, nel Sud, dobbiamo arricchire quei cinque punti per costruire il campo con le forze di opposizione. Non basta solo la politica: penso che abbiamo bisogno anche della società civile per costruire il programma di opposizione al governo Meloni».

La lascia perplesso l’assenza dei dirigenti del Pd della provincia di Salerno? Nessun esponente dem è venuto ad accoglierla né a salutare…

«Questo evento non è stato organizzato dal Pd di Salerno, che è una realtà a parte. Mi hanno impedito di fare la campagna elettorale qui, ma proprio per questo ho detto che voglio aprire un luogo di confronto. Dobbiamo prepararci per le regionali, ma anche pensare alle politiche, andando a governare insieme. Cosa significa? Significa coinvolgere le forze che oggi si oppongono al governo Meloni, portarle sul territorio e costruire insieme a loro il programma che servirà per battere questo governo».

Lei ha detto: “Quale credibilità possiamo avere se il presidente di provincia è agli arresti domiciliari e non si è dimesso?”.

«Appunto, ho detto bene, non mi pare di essere stato frainteso».

Per quanto riguarda il terzo mandato per il presidente De Luca, lui continua la sua campagna elettorale in solitaria in questo momento…

«Ma non con il centrosinistra e non sarà il candidato del Partito Democratico».

Su chi punterà il Pd? Quali sono le caratteristiche del candidato ideale per la nostra realtà?

«Andiamo prima a costruire, poi il nome uscirà. Ma certamente non partiamo dal nome. Quindi, per quanto riguarda De Luca, si aspetta che continui in solitaria. Nel frattempo, il centro-sinistra dovrà evitare di rompere il campo democratico. Mi auguro che De Luca non rompa il campo democratico. Lui ha iniziato la sua ascesa quando la segretaria del Pd aveva solo cinque anni».

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