di Erika Noschese
«Le lunghe liste d’attesa nella nostra regione rappresentano a mio avviso la principale criticità, problematica che pesa molto sulle nostre famiglie, ancor più su chi ha patologie croniche ed oncologiche». Lo ha dichiarato il dottor Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in consiglio regionale della Campania e dirigente medico dell’UOC di Chirurgia Generale ad Indirizzo Bariatrico, Endocrino Metabolico e Senologia presso l’azienda ospedaliera Universitaria Federico II. Ottobre, come è noto, è il mese della prevenzione e diverse sono le iniziative che sono state messe in campo nel comparto della sanità anche per spiegare alle donne l’importanza delle prevenzione che, nella maggior parte dei casi, salva la vita e risulta fondamentale. Onorevole Pellegrino, ottobre è stato il mese della prevenzione, numerose le iniziative alle quali ha partecipato. Da medico, il suo impegno politico è rivolto soprattutto ai temi della sanità… «Da qualche giorno si è concluso il mese dedicato alla prevenzione del tumore della mammella con numerosissime e partecipate iniziative. Quest’incontri hanno rappresentato non solo momenti di riflessione ma anche di condivisione e sensibilizzazione, grazie alla partecipazione attiva di tantissime donne. I numerosi eventi, ai quali ho partecipato testimoniano quanto la consapevolezza sull’importanza della prevenzione sia sempre più forte nelle nostre comunità. Colgo l’occasione per ringraziare i promotori delle diverse iniziative e in particolare le donne che con forza e coraggio stanno affrontando il percorso di una malattia, dalla quale si guarisce, infatti a 5 anni dalla diagnosi di tumore della mammella sono vive l’89% delle donne. La priorità è proseguire nella costruzione di un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti. Ritengo importante e soprattutto utile dare un contributo grazie alle esperienze che vivo quotidianamente e che mi fanno toccare con mano i bisogni di salute di tanti pazienti e le criticità che vivono tante famiglie campane. I temi legati alla salute sono oggi di particolare attualità in quanto sempre più il nostro servizio sanitario pubblico è in discussione, ma non ci possiamo permettere di consentire la distruzione di un modello che oggi garantisce a tutti l’accesso alle cure». Sulle terapie riabilitative a domicilio ci sono delle importanti novità… «Si è tenuta, su mia richiesta, un’importante seduta della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Campania sul tema della riabilitazione domiciliare. Quello della riabilitazione presso il proprio domicilio è un servizio delicato, che oggi presenta diverse criticità, tra cui le lunghe liste d’attesa, la qualità delle prestazioni erogate e il rischio elevato di esercizio abusivo della professione. Nei percorsi riabilitativi bisogna intervenire tempestivamente. Non possiamo permetterci tempi biblici per la presa in carico dei pazienti. Per ottenere un recupero ottimale, è necessario intervenire il prima possibile, evitando ritardi che non solo penalizzano il paziente, ma rappresentano anche uno spreco di risorse. Intervenire un anno dopo l’evento acuto non è certamente d’aiuto ai pazienti. Inoltre, ascoltare le legittime richieste dei professionisti della riabilitazione e valorizzarli attraverso politiche di gratificazione è essenziale per migliorare la qualità dell’assistenza, ridurre le liste d’attesa e contrastare il fenomeno dell’esercizio abusivo della professione. Nel rispetto delle norme vigenti, la Regione Campania sta finalmente affrontando con decisione il tema dell’accesso alla riabilitazione con l’obiettivo di fornire ai pazienti un servizio tempestivo, qualificato ed efficace». Sul fronte della sanità ci sono ancora tante criticità… «Certamente le criticità non mancano a cominciare dalla carenza di personale sanitario che sta creando numerose problematiche in molti territori, soprattutto nelle Aree Interne. L’uscita dal commissariamento è stato un passo importante, che ci permette finalmente di pianificare e investire nella sanità regionale. Ora, possiamo dare stabilità a molte iniziative già avviate, come la rete oncologica e gli screening, e ampliare l’assistenza domiciliare soprattutto per i pazienti oncologici e cronici. La ricerca resta centrale, in particolare con la genomica, che sta permettendo a molte donne operate di tumore al seno di evitare la chemioterapia. Altro tema che va affrontato è il rapporto con i centri convenzionati, ai quali andrebbero dati parametri che tutelino di più la qualità dei servizi erogati. È inaccettabile che ci siano ancora centri convenzionati in particolare nel settore della diagnostica che erogano servizi di bassa qualità perché effettuati con tecnologia obsoleta, determinando aumento della spesa sanitaria regionale, rischio per il paziente e tempi di attesa per la definizione diagnostica più lunghi. Potrei continuare in quanto la sanità a mio avviso oggi rappresenta il tema maggiormente e giustamente più sentito dalla gente, oltre ad essere la tematica che occupa la maggior parte del bilancio della Regione. Sono ancora molte le sfide, ma lavoriamo con l’obiettivo di dare risposte concrete e tempestive ai bisogni delle famiglie campane». Liste d’attesa infinite, quali iniziative si potrebbero mettere ancora in campo? «Le lunghe liste d’attesa nella nostra regione rappresentano a mio avviso la principale criticità, problematica che pesa molto sulle nostre famiglie, ancor più su chi ha patologie croniche ed oncologiche. Su questo tema ritengo che vada fatto un approfondimento in quanto non sono convinto che il centro unico di prenotazione e gli incentivi a chi ha lunghe liste d’attesa senza valutare il carico di lavoro svolto sia particolarmente utile ed efficace a ridurre i tempi d’attesa. A mio avviso gli incentivi andrebbero dati alle strutture che riescono a ridurre significativamente i tempi d’attesa, attraverso un monitoraggio continuo e costante. Va comunque detto che una delle cause principali delle lunghe liste d’attesa è rappresentata dalla carenza di personale e a tal proposito stiamo facendo uno sforzo enorme attraverso l’espletamento di numerosi concorsi e procedendo a diverse stabilizzazioni. Inoltre stiamo lavorando al potenziamento della sanità territoriale per gestire meglio i pazienti cronici, alleggerendo il carico sugli ospedali. Altro investimento che stiamo portando avanti è sulla digitalizzazione e sulla telemedicina. In particolare la telemedicina può gestire efficacemente i pazienti con esigenze meno urgenti. Mettendo in campo le diverse iniziative, attraverso un lavoro di collaborazione sono convinto che anche in Campania si potrà avere un cambiamento capace di ascoltare i bisogni di salute dei pazienti garantendo l’accesso ai servizi sanitari in modo più tempestivo». Molte donne oggi sottovalutano l’importanza della prevenzione, spesso però salva la vita. Quali iniziative, in tal senso, metterà in campo? «La prevenzione è un pilastro fondamentale per la salute, eppure sono ancora molte le donne che tendono a sottovalutarne l’importanza, spesso per mancanza di tempo, informazioni o per paura di scoprire qualcosa di serio. Tuttavia, è importante ricordare che la prevenzione può salvare la vita. Visite periodiche, adesione agli screening e un’attenzione ai segnali che il corpo invia permettono di individuare molte patologie quando sono ancora in una fase iniziale e più facilmente curabile. Questo aumenta le possibilità di guarigione completa e riduce la necessità di trattamenti invasivi. Oltre ai controlli medici, è essenziale adottare uno stile di vita sano: una dieta equilibrata, attività fisica regolare, evitare il fumo e l’alcool. Queste scelte possono prevenire molte malattie croniche e migliorare la qualità della vita. Meglio una rassicurazione in più che una diagnosi di tumore tardiva».