Campagna, omicidio stradale plurimo aggravato: Nancy Liliano ai domiciliari - Le Cronache Campagna
Giudiziaria Campagna

Campagna, omicidio stradale plurimo aggravato: Nancy Liliano ai domiciliari

Campagna, omicidio stradale plurimo aggravato: Nancy Liliano ai domiciliari

La Squadra Mobile di Salerno, coadiuvata da personale della Direzione Centrale Polizia Stradale di Roma e del Gabinetto Centrale di Polizia Scientifica, ha eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio del gip presso il Tribunale di Salerno, in accoglimento delle richieste presentate dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di Nancy Liliano, indagata per il reato di omicidio stradale plurimo aggravato.

Il provvedimento in questione è relativo al gravissimo incidente stradale verificatosi il 6 aprile 2024, in Campagna (SA), a seguito del quale perdevano la vita due militari dell’Arma, il m.llo Francesco Pastore e l’appuntato scelto Francesco Ferraro, che viaggiavano a bordo di un’autovettura di servizio, nonché il conducente di un terzo veicolo, il 75enne Cosimo Filantropia. Nella circostanza, un ulteriore militare che conduceva il mezzo rimaneva gravemente ferito, riportando la frattura della clavicola e del bacino.

Secondo la ricostruzione dell’evento accolta dal GIP, nella menzionata serata, alle ore 23, nel corso di un servizio perlustrativo, i tre militari, appartenenti alla Stazione carabinieri di Campagna, presso la SS91, altezza via Calli, svoltando a sinistra, venivano violentemente urtati sulla fiancata destra dall’autovettura Range Rover Evoque, condotta dall’indagata, proveniente dal senso di marcia opposto. La Range Rover, nel girarsi di centottanta gradi a seguito dell’impatto, collideva anche con la parte anteriore di una Fiat Punto, alla cui guida vi era un 75enne residente a Campagna.

A seguito del sinistro, uno dei militari decedeva sul colpo, nonostante i tentativi di rianimazione del personale 118 intervenuto sul posto, mentre gli altri due carabinieri venivano trasportati presso l’ospedale “Maria SS. Addolorata” di Eboli (SA), ove uno di essi, giunto in condizioni critiche, decedeva a seguito delle ferite riportate. L’uomo a bordo della Fiat Punto, invece, trasportato presso l’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia (SA), veniva ricoverato in sala di rianimazione con prognosi riservata ma, a causa del politrauma, decedeva dopo alcuni giorni.

La Liliano, conducente della Range Rover, trasportata presso l’ospedale “San Francesco d’Assisi” di Oliveto Citra (SA), veniva riscontrata positiva all’alcool test, con un tasso rilevato di 0,54 gr/litro nel sangue, nonché al precursore della cocaina.

Le conseguenti indagini, coordinate da questa Procura della Repubblica, sono state svolte dalla locale Squadra Mobile e dal Laboratorio Centrale Automotive Analytics and Forensics del Servizio Polizia Stradale di Roma, mediante l’ acquisizione e l’analisi dei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza, rilievi planimetrici e fotogrammetrici della zona interessata, al fine di effettuare una ricostruzione della dinamica del sinistro, della velocità dei veicoli coinvolti e di raccogliere ogni elemento utile ad accertare i fatti e le responsabilità.

Secondo la ricostruzione della Procura salernitana, ritenuta allo stato fondata da parte del giudice, la Range Rover Evoque sarebbe sopraggiunta sul luogo dell’impatto ad una velocità media compresa tra 128 e 133 km/h e, verosimilmente a seguito di un estremo tentativo di frenata, avrebbe impattato violentemente, ad una velocità media di 114 km/h, il fianco destro della gazzella dell’Arma. Si è pertanto ritenuto che la Range Rover presentasse un eccesso di velocità di 64 Km/h rispetto al limite massimo per quell’arteria fissato in 50 Km/h, nonostante le caratteristiche della strada, fiancheggiata da edifici e ubicata in un contesto urbanizzato, e alle condizioni ambientali dovute all’orario notturno.

Il richiamato provvedimento cautelare è stato emesso sulla base degli elementi probatori acquisiti in fase di indagini preliminari; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione d’innocenza.