Ciao Maurizio, ora potrai giocare in Paradiso - Le Cronache
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Ciao Maurizio, ora potrai giocare in Paradiso

Ciao Maurizio, ora potrai giocare in Paradiso

Al pallone dava del tu come in pochi sapevano fare. Erano gli anni d’oro del Vietri Raito, guidato da un maestro di calcio e di vita come don Nicola Gregorio. Maurizio Fiorillo è morto improvvisamente nella sua abitazione del centro storico di Salerno, lasciando nel dolore il cognato Giovanni e la sorella e i suoi tanti amici. Aveva 50 anni (che aveva festeggiato come dimostra la foto a lato) e il suo vero amore, che probabilmente lo ha tradito sul più bello, è stato il calcio. Un attaccante imprendibile, tutte finte e dribbling ubriacanti, una dannazione per gli avversari e spesso anche per i compagni perchè non la passava mai. Gol belli e impossibili, il suo repertorio non aveva mai fine, frutto anche di ore e ore di lavoro con don Nicola che affinava le sue innate qualità tecniche. Lo ricordo ancora con i suoi riccioli al vento scorazzare sulla fascia del campo di Vietri sul Mare, in una società di campioni veri come Galderisi, Della Monica e di tante promesse tenute nel mirino dalla Juventus, con cui l’amato e burbero Giovanni ‘o sovietico, con il certosino lavoro di Enzo Campione e Felice Moscariello, teneva rapporti privilegiati. Alla Juve approdò insieme a Giovanni Leone, un centravanti che non perdonava sotto rete, accompagnati proprio da Felice Moscariello. Dopo la trafila con le giovanili bianconere approdò a Cava dei Tirreni con Peppe Grassi massaggiatore. Non riuscì a coronare il suo sogno di tornare alla Salernitana, squadra con cui aveva mosso i suoi primi passi da calciatore. Poteva e doveva avere una carriera calcistica ad alti livelli ma si sa il calcio a volte è carogna e non premia sempre i migliori. (t*)