Arresto Alfieri: Cilento diviso - Le Cronache Cronaca

di Arturo Calabrese

Come era prevedibile, l’arresto di Franco Alfieri ha scatenato numerose reazioni da parte di esponenti politici del territorio. Come è giusto che sia, almeno dal loro punto di vista, i più vicini al sindaco di Capaccio Paestum sono autori di dichiarazioni con le quali annunciano il loro incondizionato sostegno. Tra i tanti, spicca la dichiarazione di amore eterno del presidente del consiglio del comune di Agropoli Franco Di Biasi, la cui moglie Valentina Nastari è stato per un breve periodo, poi i giudici hanno deciso diversamente, capitano della polizia locale agropolese e in prestito proprio da Capaccio Paestum.

«Chi fa ben so magnan e can si dice a Napoli – scrive nell’idioma che più gli è congeniale con parole qui riportate integralmente senza la dovuta punteggiatura – oggi più di sempre vicino a te… unico leader».

Anche il sindaco agropolese, sostenuto dallo stesso arrestato nella campagna elettorale del 2022 nella quale sembrava essere lui il candidato, è sulla stessa lunghezza d’onda: «piena solidarietà e vicinanza all’amico Franco Alfieri ed alla sua famiglia – dice Roberto Antonio Mutalipassi – sicuri della sua estraneità ai fatti contestati, siamo certi che presto sarà chiarita la sua posizione, permettendogli di tornare a svolgere, con la competenza e capacità riconosciuta dall’intero territorio, il suo ruolo».

Anche Maria Antonietta Di Filippo, vicesindaco di Capaccio Paestum si dice solidale: «Esprimo, a nome mio e dell’amministrazione comunale di Capaccio Paestum, piena fiducia nella magistratura e negli organi inquirenti affinché si chiariscano i fatti in oggetto nel più breve tempo possibile – le sue parole – questo soprattutto in considerazione delle necessità amministrative degli enti che Franco Alfieri presiede. Il sostegno incondizionato di tutta l’amministrazione conforta il mio pensiero sulla totale estraneità ai fatti a lui ascritti».

«Quel che mi interessa – dice il già candidato Carmine Caramante – è la sorte della mia città, sempre più critica. Essendo ora il sindaco in condizioni di impedimento, causa la detenzione carceraria, scatta quanto previsto dal Tuel in questi casi e quindi l’arrivo del commissario. Considerate anche le condizioni di predissesto finanziario dell’Ente sottoposto a procedura di art. 243 bis, ritengo sia la via maestra per ridare credibilità e giovamento a Capaccio Paestum. Non meno di un anno per poter normalizzare una città ora fortemente scossa e che da qualche tempo ha perso la bussola».

Nel merito interviene anche Gerardo Spira: «Il Cilento, dopo l’uccisione di Angelo Vassallo ha respirato solo aria di camorra. La mia gratificazione va alla magistratura e alle forze dell’ordine impegnate a restituire al territorio fiducia legale e ordine morale – le dure parole – è ora il tempo della pulizia in ogni angolo della vita pubblica. È l’ora di sciogliere il nodo penale delle elezioni del 12 giugno di Agropoli. È l’ora di mettere mano al grande faldone degli atti del comune. Nella nostra città non si respira aria pulita. Resteremo sempre lontani dal Sistema e non manifesteremo mai solidarietà».

«Brutta pagina politica per l’intero territorio cilentano e provinciale», fanno sapere invece da Fratelli d’Italia.

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