di Erika Noschese
Coltelli, aggressioni verbali e, infine, il duplice omicidio. Il mercato ittico di Salerno non è mai stato un luogo sicuro, anzi. E in questi anni le denunce e le segnalazioni si sono sprecate ma, si sa, a Salerno si interviene sempre dopo una tragedia e così sarà, anche stavolta. Nella mattinata di ieri gli uomini della Digos sono stati a Palazzo di Città per richiedere al presidente Antonio Cammarota tutti gli atti e i documenti relativi alle audizioni della commissione sulla questione sicurezza. Di fatti, anche su sollecitazione del consigliere Celano, la vicenda è stata affrontata in diverse occasioni e il presidente Antonio Cammarota ha anche audito il direttore Maurizio Durante che aveva richiesto un’implementazione del sistema di videosorveglianza in quanto al momento le telecamere sono solo al controllo degli ingressi e delle uscite. Da quanto emerge all’indomani della tragedia, infatti, non di rado all’interno della struttura di via Mecio Gracco ci sarebbero stati episodi di violenza con coltelli in mostra. La carenza di agenti appartenenti al corpo di polizia municipale si ripropone ancora: poche le pattuglie in servizio e in presidio fisso presso il mercato del pesce; nella maggior parte dei casi si tratta di agenti prossimi alla pensione e torna prepotentemente la necessità di un ricambio generazionale tra i caschi bianchi. Altro aspetto da chiarire i soccorsi: secondo alcuni l’ambulanza sarebbe giunta in estremo ritardo ma su questo sarà l’autopsia a dare le risposte perché, se confermata questa ipotesi, si aprirebbe un nuovo scenario. Nel frattempo, ieri mattina al mercato ittico un clima surreale tra lavoratori increduli, distrutti dal dolore per quanto accaduto e non mancano alcune persone che si lasciano andare ad alcune confidenze: «Iacovazzo qui non doveva starci, era pericoloso e ha sempre creato disordini. Una tragedia annunciata proprio per l’atteggiamento che ha sempre assunto quell’uomo», hanno raccontato alcuni. Va ricordato infatti che Iacovazzo riteneva Rosario Montone di Portici e Carmine De Luca di Salerno, responsabili del suo licenziamento in quanto avrebbero raccontato al direttore dell’EuroFish di Napoli che proprio il 72enne aveva rubato una cassetta di pesce. Dissapori mai rientrati e, anzi, si ripresentavano puntualmente fino a quanto, martedì all’alba, forse in preda ad un raptus di follia o forse per l’ennesimo screzio, dopo aver acquistato il pesce ha fatto rientro a casa, ha recuperato la pistola regolarmente detenuta ma non in possesso di porto d’armi, e ha fatto ritorno al mercato del pesce sparando contro le due vittime con Montone morto sul colpo e De Luca a bordo dell’ambulanza. Le indagini sono affidate al sostituto procuratore Gianpaolo Nuzzo e al procuratore aggiunto Rocco Alfano e già nelle prossime ore, unitamente ai risultati dell’autopsia, potranno esserci importanti risvolti sulla vicenda. Intanto, seppur parzialmente e con un macigno sul cuore al mercato ittico il lavoro riprende gradualmente. L’area dove si è consumata la tragedia è posta sotto sequestro anche per agevolare il lavoro della polizia scientifica che sta effettuando i rilievi del caso. Solo dopo l’autopsia le salme saranno restituite alla famiglia e si procederà con l’ultimo saluto.