«Mio figlio frequenta la Matteo Mari, usufruisce della mensa a pagamento ma non è certo ciò che ci aspettavamo di ottenere». È il racconto di un papà che ha il figlio iscritto alla scuola Matteo Mari e che rilancia le accuse circa il servizio mensa scolastica destinato ai bambini e che hanno portato all’intervento immediato della consigliera del Movimento 5 Stelle Claudia Pecoraro che ha chiesto e ottenuto dei controlli a campione nelle sciole. «L’azienda che si occupa del servizio mensa lascia molto a desiderare sia sul fronte della qualità che della quantità, come hanno fatto capire poi i docenti lasciandosi andare a qualche perplessità circa le porzioni destinate ai nostri figli – ha raccontato l’uomo – Puntualmente verso la mia quota per permettere a mio figlio di frequentare la scuola a tempo pieno ma è inaccettabile ciò che accade e mio figlio rientra sempre a casa molto affamato». Nei giorni scorsi ai bimbi della Matteo Mari è stata servita a pranzo una fettina di formaggio primo sale e un pomodoro tagliato in quattro. Una situazione che non riguarda solo la Matteo Mari ma diverse scuole della città di Salerno che hanno messo in allarme docenti e genitori. «Come se non bastasse, la scuola che si occupa del servizio mensa ha disposto dei controlli che, ovviamente, farà proprio la scuola. Inaccettabile tutto questo perché l’azienda controllerà sé stessa», ha aggiunto il papà che ribadisce la necessità di un cambio di passo a tutela dei ragazzi e delle famiglie. Le segnalazioni riguardano piatti serviti quasi sempre freddi e la mancanza di adeguate soluzioni per garantire la giusta temperatura dei pasti, rendendo l’esperienza del pranzo scolastico ancora meno appetibile per questi alunni. Tra le problematiche sollevate, emerge la necessità di trovare modalità per poterli riscaldare, così da garantire lo stesso standard previsto agli altri bambini, a cui viene riservato uno scodellamento al momento. A farsi portavoce del disagio vissuto dai genitori e dai bambini è Gigi Vicinanza, segretario provinciale della Filp (Federazione italiana lavoratori professionisti), che chiede al Comune di Salerno un intervento immediato per migliorare il servizio mensa scolastica: «È inaccettabile che i bambini con menu personalizzati a causa di intolleranze o allergie debbano consumare pasti freddi quasi ogni giorno, rendendo difficile il momento del pranzo. Non possiamo ignorare il diritto di questi piccoli studenti a ricevere lo stesso trattamento dei loro compagni. La soluzione potrebbe essere semplice, come l’introduzione di un forno a microonde in ogni scuola per riscaldarli al momento. I menù con restrizioni sono un numero limitato, quindi l’investimento sarebbe contenuto ma con un impatto significativo sulla qualità del servizio», ha detto. Vicinanza, dunque, si schiera al fianco delle famiglie, auspicando un miglioramento del servizio che tenga conto delle diverse esigenze alimentari, promuovendo equità e attenzione verso tutti gli alunni e facendosi portavoce di una richiesta rivolta direttamente alle istituzioni locali: «Chiediamo al Comune di Salerno di prendere in considerazione questa problematica e di adottare misure concrete per garantire che tutti i bambini possano quotidianamente godere di un pasto caldo e adeguato durante la mensa scolastica. La tutela dei più piccoli, in particolare di chi ha esigenze alimentari specifiche, deve essere una priorità per la nostra comunità. Ci auguriamo che le istituzioni possano rispondere con prontezza e sensibilità a questa necessità», ha concluso.
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