Polla, ospedale senza medici in chirurgia - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Se possibile, la situazione dell’ospedale di Polla continua a peggiorare. La mancanza di risorse umane mette seriamente a rischio il diritto alla salute dei cittadini e compromette il futuro del presidio stesso. Nella giornata di lunedì, il direttore sanitario dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla, infatti, ha comunicato la sospensione dei ricoveri e delle attività in urgenza presso chirurgia generale. Tale decisione è stata presa a causa della carenza di medici. Una situazione aggravata dall’imminente pensionamento di almeno due unità.

La criticità non si limita solo alla chirurgia generale, ma coinvolge anche altri reparti, come pediatria, urologia, cardiologia e il servizio di farmacia, tutti in grave difficoltà per il numero insufficiente di personale medico. Questi reparti, nonostante i disagi, continuano a garantire assistenza grazie al costante impegno del personale presente, ma la situazione resta insostenibile.

Enzo Garone, segretario aziendale della Fials di Polla, è stato chiaro sulla vicenda: «La situazione che stiamo vivendo è insostenibile e mette a rischio la qualità delle cure che siamo in grado di offrire ai nostri pazienti. Da tempo chiediamo interventi concreti, ma le risposte tardano ad arrivare. Oggi, più che mai, è necessario che le istituzioni prendano coscienza della gravità del problema e agiscano con rapidità per risolverlo. Il personale rimasto continua a lavorare con professionalità e dedizione, ma da soli non possiamo sopperire a queste gravi carenze strutturali», ha detto.

Dello stesso avviso sono Mario Marmo, Rsu Fials, Saverio Carimando, Giuseppe Forlano e Francesco Amabile, tutti rappresentanti sindacali. «Non possiamo dimenticare – dicono – che anche farmacia è in sofferenza, con un’unità in meno e un carico di lavoro insostenibile. È necessario un piano di assunzioni che risolva queste carenze».

Nel merito interviene anche Aurelio Tommasetti, consigliere regionale in quota Lega che attacca l’amministrazione di Palazzo Santa Lucia: «La sanità territoriale – dice – è al collasso nell’indifferenza della politica. Dal presidio “Luigi Curto”, e mi riferisco in particolare alla chirurgia generale, arrivano notizie sempre più preoccupanti – sottolinea – il direttore sanitario ha infatti comunicato la sospensione di ricoveri e attività di urgenza per carenza di personale medico, complici i pensionamenti».

«Ma dalle denunce dei sindacati emergono timori anche sugli altri reparti, come pediatria, urologia e cardiologia. Immaginiamo un territorio già penalizzato da diversi fattori, non ultima la viabilità, e aggiungiamo la chiusura di reparti che tra una difficoltà e l’altra continuano a garantire assistenza ai cittadini di quel comprensorio: insomma, un disastro sanitario che si consuma a scapito dell’utenza».

Il consigliere punta il dito contro le istituzioni: «In questo quadro drammatico, dove sono sindaci e consiglieri regionali di maggioranza? Forse troppo impegnati in convegni su un’Autonomia differenziata che non c’è – conclude – forse farebbero meglio a preoccuparsi dello sfascio della Sanità, frutto di anni di disattenzione e politiche che hanno affossato i territori».

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