di Arturo Calabrese
Prima di iniziare, diviene doveroso sottolineare che ogni cosa di cui si andrà a parlare è assolutamente legittima. Le spese per allestire e mantenere un ufficio ci sono, ma quando esse vengono espletate con soldi pubblici e quindi con i soldi dei cittadini, in questo caso di Agropoli, fare un elenco delle stesse ricopre la funzione del servizio pubblico. Si comincia da un qualcosa che potrebbe destare la preoccupazione di molti: negli uffici comunali agropolesi, si è scatenata una vera e propria epidemia.
Per la fortuna dei dipendenti e dei medici, anche perché vista la situazione della sanità in città è auspicabile che non ci sia più bisogno di ricorrere in massa ad un ospedale, non si tratta di un qualcosa che colpisce l’uomo. Nel giro di un anno, l’ente comunale guidato dal sindaco Roberto Antonio Mutalipassi ha acquistato moltissimi nuovi computer, completi di mouse, tastiera e schermo, per i vari uffici. Non è da meno quello relativo ad Ambiente e Patrimonio che negli ultimi mesi ha avuto necessità di molte spese, tutte dalle casse comunali e quindi dalle tasche degli agropolesi.
Limitandosi all’ufficio Ambiente e Patrimonio, in poco più di dodici mesi sono stati acquistati due computer “per permettere il normale funzionamento delle attività, in quanto quelli esistenti risultano essere obsoleti per i software ivi installati e non più idonei a garantire la corretta erogazione dei servizi resi”.
Nel 2023, sono stati spesi 786,90 euro e nel giugno scorso 695,40 per un totale di circa 1500 euro in un anno. Beneficiario, insieme ad altri acquisti, è una ditta specializzata nel settore, come scrive in determina il responsabile dell’area finanziata Valeriano Giffoni, e cioè la Olivetti di La Greca Angelo & C. S.r.l. sita ad Agropoli dove anche la vicina Capaccio Paestum spesso si rifornisce. Ma queste non sono le uniche spese di tale ufficio, all’interno del quale c’è un problema molto grave che attanaglia chi vi lavora, al punto tale da dover correre ai ripari.
Un carattere di urgenza, come scrive il solerte responsabile dell’Area 5 Agostino Sica, “in quanto i riflessi sul monitor del pc comportano difficoltà operative con notevoli disagi e quindi trattasi di spesa non frazionabile o derogabile”. Per difendersi dai raggi del sole, quindi, sono state acquistate due tende verticali in tessuto shantung ignifugo e due veneziane guidate”. Questa decisione è del giugno scorso, ma già ad aprile del 2023 si era riscontrato lo stesso problema ed infatti, per la stessa motivazione, sono state acquistate otto tende veneziane bianche in alluminio guidate con lamella.
In questo caso, si è ricorso alla ditta La Pastina Tarcisio “in quanto già in passato ha più volte fornito questo materiale a prezzo assolutamente vantaggioso per l’Ente”. Insomma, il comune è cliente e quindi il venditore ha avuto un occhio di riguardo. 585,60 euro nel 2023 e 851,56 a giugno sono i “prezzi assolutamente vantaggiosi”. Ultima, ma non meno importante, è la spesa per le sedie dell’ufficio Ambiente e Patrimonio in quanto quelle esistenti, parola di Sica, “risultano obsolete”. 427 gli euro pubblici spesi presso la “Casa & Design” di Agropoli. Un computo che vede 175 euro a sedia, Iva esclusa.