S. Severino. Romani, rischi idraulici errori nella procedura - Le Cronache Ultimora
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S. Severino. Romani, rischi idraulici errori nella procedura

S. Severino. Romani, rischi idraulici errori nella procedura

di Mario Rinaldi

E’ polemica sul progetto esecutivo dell’intervento di riduzione dei rischi idraulici (allagamenti) e idrogeologici (frane) della frazione Spiano, approvato dalla maggioranza di governo del Comune di Mercato S. Severino nel corso dell’ultimo consiglio comunale. L’intervento dovrebbe prevedere la realizzazione di briglie e vasche di laminazione sui valloni Gesina, Visciglieta e Centrale, senza interessare il vallone Brecce. Sul punto è intervenuto il consigliere di opposizione del Movimento Civico Sanseverinese, Giovanni Romano, il quale ha sottolineato come “i lavori, già appaltati più di un anno e mezzo fa, non sono mai iniziati anche a causa di ritardi ed ingiustificabili errori delle procedure”. Secondo Romano l’approvazione da parte del Consiglio Comunale sarebbe inutile in quanto il progetto esecutivo è già stato approvato dalla Giunta Comunale e dal Dirigente dell’Area Tecnica che hanno anche dichiarato la pubblica utilità dell’opera e iniziato la procedura di esproprio delle aree. E sarebbe inutile perché “il Consiglio Comunale – ha specificato Romano – per Legge, non può approvare i progetti esecutivi delle opere pubbliche perché competente a farlo è il Dirigente dell’Area Tecnica”. Tali motivazioni, spiegate dal consigliere di opposizione nel corso del civico consesso, non hanno ricevuto l’attenzione che tutti i consiglieri di minoranza si attendevano, ragion per cui, gli stessi consiglieri di opposizione non hanno partecipato al voto. “Ma, allora – si è chiesto Romano – perché la Dis-amministrazione ha voluto che il Consiglio Comunale approvasse, comunque e a prescindere, il progetto esecutivo? Non abbiamo una risposta. Sappiamo solo che il progetto elaborato dall’impresa aggiudicataria dei lavori presenta lacune tecniche e amministrative. Inoltre, non sappiamo chi dovrà gestire le vasche assicurando (con adeguate risorse finanziarie) la corretta e costante manutenzione per fronteggiare gli inevitabili interramenti”. Per l’opposizione, il progetto andrebbe rifatto anche per rispettare le prescrizioni che sono state indicate dai vari Enti e Organi di controllo. “Invece – ha precisato Romano – è stato nuovamente ed inutilmente approvato, quasi fosse una “sanatoria”, dal Consiglio Comunale che per Legge non può farlo. Come dire, i lavori devono essere fatti “per forza” in questo modo”. A sostegno delle ipotesi avanzate dall’opposizione ci sarebbe anche un intervento dell’Autorità di Bacino, che attesterebbe che le vasche non serviranno ad eliminare il rischio idrogeologico delle frane dell’intero territorio di Spiano, ma parzialmente solo di quello sottostante il vallone Centrale. Allora Romano ha posto un interrogativo: “Se il problema da risolvere è quello di eliminare i pericoli delle frane e il progetto che si vuole realizzare non consegue questo obiettivo, perché la Dis-amministrazione sperpera oltre due milioni e mezzo di euro per un’opera che si rivelerà inutile per i cittadini e utile solo per l’appaltatore? Esprimeremo i nostri rilievi e le nostre preoccupazioni a chi deve controllare lavori così importanti. I cittadini di Spiano vanno rispettati e meritano ben altra attenzione. Attendono pazientemente da tempo che il territorio in cui vivono sia messo definitivamente in sicurezza anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso. Le opere che si vanno a realizzare devono garantire la loro tranquillità”. La frazione di Spiano è quasi interamente vincolata in “zona rossa” per cui non sono possibili interventi di sviluppo edilizio ed urbano. Per l’opposizione, in definitiva, per arrestare il declino del centro abitato, questi lavori risultano essere indispensabili e, pertanto, devono essere davvero utili ed efficaci. Finalità che, per i consiglieri di minoranza, fino ad ora non sarebbe stata attuata dalla maggioranza governativa.