Paciello è agli arresti domiciliari, è accusato di omicidio colposo plurimo, in una località segreta, accolto in una struttura gestita da un’associazione onlus. Solo i genitori sanno dove è stato portato il figlio, condotto nella nuova località a bordo di un’auto dei carabinieri, una volta dimesso dal reparto detenuti dell’ospedale «San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona» di Salerno. Sassano, il suo paese, ha sottoscritto una petizione con centinaia di firme, consegnata alla Procura di Lagonegro, per impedire il suo ritorno. «Gianni non deve tornare a casa. Non è vendetta, solo giustizia», è il titolo attribuito alla petizione popolare avviata dai familiari delle vittime.
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