Per il centrodestra è determinante la questione Salerno - Le Cronache Ultimora
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Per il centrodestra è determinante la questione Salerno

Per il centrodestra è determinante la questione Salerno

di Giuseppe Fauceglia

L’esame dei risultanti elettorali resta innanzitutto un’analisi numerica, in cui il confronto con le precedenti tornate, dal punto di vista temporale più prossime, si presenta come un criterio imprescindibile di comprensione della realtà. E’, allora, il caso di analizzare il dato delle elezioni al Parlamento europeo (2024): il Partito Democratico ha ottenuto in città il 27,29%, risultato superiore alla media sia nazionale che della Regione Campania (20,8%), ciò dimostrando una particolare presenza nel tessuto cittadino; Fratelli d’Italia, invece, in città si è attestato (pur tenendo conto del traino di “Giorgia”) al 19,85%, appena al di sopra della media regionale del 19,64% e di circa 10 punti in meno rispetto al risultato nazionale, realizzando una significativa crescita rispetto alle precedenti elezioni per il Parlamento europeo, ma con minore impatto rispetto ai risultati raggiunti in tutte le altre circoscrizioni. Bisogna precisare che il raffronto con le comunali del 2021 resta non prospettabile, stante la presenza di numerose liste civiche di riferimento per il candidato sindaco Enzo Napoli. Se questi sono i dati dei maggiori partiti, occorre esaminare il risultato di Forza Italia, che alle scorse elezioni politiche del 2022 aveva ottenuto il 6,5% (Noi Moderati, lo 0,7%), mentre alle scorse elezioni comunali aveva appena raggiunto il 2,8%, mentre in questa ultima tornata elettorale raggiunge circa l’8%. Per quanto riguarda Forza Italia va ricordato che l’elemento differenziale rispetto alle elezioni europee del 2019 si rinviene nella rottura con il gruppo che al tempo faceva riferimento all’on. Carfagna e il passaggio di questa in “Azione”, in occasione delle elezioni politiche del 2022, e nella successiva progressiva, ma complessa, ricostruzione di un partito che appariva marginalizzato e in decadenza, e ciò grazie solo al contributo volontario di tanti simpatizzanti. Il risultato dei partiti di centro destra è, poi, il frutto di candidature locali (voti: Maraio, 2.736; Casciello 953; Dante Santoro 1091 e finanche Michele Santoro, 1005) che hanno sicuramente avuto modo di attrarre consensi tra l’elettorato cittadino (hanno votato in questa tornata solo i 46,08% rispetto al 51,14%). Il risultato di Forza Italia, che è presente in consiglio comunale con il solo Roberto Celano, si presenta particolarmente interessante se lo si confronta, ad esempio, con quello raggiunto da “Azione” pari al 4,2%, che invece è presente con tre consiglieri comunali alquanto radicati in città e un deputato eletto nel proporzionale; e finanche con il risultato raggiunto da “Stati Uniti d’Europa” (9.12%), che ha presentato un candidato sicuramente rientrante nel perimetro della maggioranza deluchiana (tanto da essere stato nominato, prima delle elezioni, rappresentante della Regione Campania a Roma). Se questo è il dato numerico, passando all’analisi politica bisogna riconoscere che nella città di Salerno, diversamente da altri importanti centri della provincia, il potere trentennale esercitato, in modo incontrastato e incontrollato, da De Luca ha dato i suoi frutti, rimanendo radicato un consenso, del quale sarebbe opportuno meglio esaminarne le ragioni e la composizione. Si impone, allora, per tutto il centro-destra una riflessione sulla capacità di proporre, da un lato, una alternativa credibile e trasversale per l’elettorato, e, dall’altro, di superare speciose ed incomprensibili divisioni o opzioni di “forza” interne. Non può essere neppure svalutata la necessità, che resta di particolare interesse anche per le altre forze presenti in consiglio comunale (penso al gruppo “Oltre”, che fa riferimento ad “Azione”), di costruire uno schieramento unitario capace di delineare una solida rete di contrasto all’attuale maggioranza cittadina, perseguendo la prospettiva concreta di una alternativa credibile. Si tratta di un lavoro lungo e complesso, che non può essere sottovalutato, e che Forza Italia intende perseguire con caparbietà e coerenza, ma che richiede necessariamente la compartecipazione, altrettanto “onesta” e “consapevole” degli altri partiti del centro-destra, se questi ultimi, anche a fronte della possibile “mutevolezza” del consenso, non intendono rinunciare al loro ruolo e alla loro funzione. Invero, risulterebbe necessario anche un più atteso intervento a livello nazionale, innanzi tutto, per comprendere alcuni fenomeni che si registrano a Salerno, specie a fronte di comportamenti che in altre zone del Paese sono attinti da disvalore finanche di rilevanza penale (penso, senza offrire ovviamente alcun giudizio sul quale non ho alcuna competenza, con quanto rilevato recentemente in una trasmissione televisiva da Porro), e dall’assenza di ogni intervento sulle complesse situazioni registrate in occasione del bilancio preventivo e consuntivo del Comune capoluogo. Il panorama che si presenterà in occasione delle prossime tornate locali, sia regionali che comunali, non è di facile comprensione, ma non per questo l’ azione politica può essere preclusa.