Superbonus truffa - Le Cronache Ultimora
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Superbonus truffa

Superbonus truffa

Alberto Cuomo

 

Il Def approvato la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri ha dovuto rivedere l’indice di crescita del Pil dal previsto 1,2 all’1 per cento e ha altresì presentato un aumento tendenziale del debito pubblico nel 2024 al 137,8 per cento. Questo significa che dovremo ancora stringere la cinghia nei servizi e nei provvedimenti che hanno bisogno di risorse pubbliche, scuola, sanità, opere di risanamento dei territori, diminuzione delle tasse etc. Secondo il ministro Giorgetti tale tendenza proseguirà sino al 2026 a causa dei pagamenti stratosferici dei superbonus in una affermazione che ha irritato i grillini di cui la misura è figlia. È indicativo che in proposito gli esponenti del Pd non si siano mai espressi, e ciò anche quando il rapporto con Conte e il Movimento era tutto rose e fiori. Il superbonus in effetti è stata una misura iniqua per il paese e in definitiva di natura clientelare. Se il Reddito di cittadinanza era un modo per conquistare voti tra le fasce deboli senza attuare una modifica strutturale in loro favore, il superbonus è stato, nelle intenzioni dei grillini, l’espediente per attrarre a sé i ceti medi proprietari di case e i poteri forti bancari e finanziari. Che sia stata iniquo per il paese è facile dimostrarlo: se tutti i proprietari di case avessero fatto richiesta del superbonus non sarebbero bastate tutte le risorse pubbliche di diversi anni per coprirne il finanziamento mandando in fallimento lo stato. Ed è stata per questa prospettiva, sebbene remota ma tendenziale, che le banche, ovvero i dirigenti bancari, hanno frenato sui trasferimenti dei debiti da superbonus richiesti dai condomini e dalle imprese, determinando l’arresto della misura cui il governo ha dato veste giuridica fissando adempimenti che fossero di calmiere alle domande. Ora che i diversi proprietari presenti negli edifici condominiali e le imprese lanciate nell’utilizzazione del bonus sono di fronte alla mancata erogazione degli anticipi da parte delle banche su garanzia dello stato, che invece non può garantire il proprio dissanguamento, si è di fronte ad una vera e propria emergenza sociale. Venendo meno infatti i trasferimenti bancari a lavori iniziati, le imprese non possono che rivolgersi ai proprietari delle case per farsi pagare le lavorazioni svolte e da fare. Questi, a propria volta, essendosi affidati ad uffici contractor, talvolta lo stesso amministratore condominiale, che li ha indirizzati, mediante gara, verso l’impresa ritenuta più idonea, chiedono invece a questa di condurre a termine i lavori a proprie spese, in una soluzione del tutto improbabile. Di qui il fare fronte comune contro il governo senza rendersi conto che il provvedimento voluto dai pentastellati è insostenibile. A verificare come la scelta di determinare un bonus pubblico per lavori privati, con un supplemento di guadagno del 10 per cento per quanti lo utilizzano abbia una natura clientelare basterebbe vedere quanti tecnici e rivenditori di materiali edili si siano attivati, oltre alle imprese spesso sorte su dal nulla, senza operai e macchine. Un coacervo di presunti esperti che, se fossero tali, dovrebbero sconsigliare l’accesso al superbonus. I lavori da attuare per ricorrervi riguardano l’adeguamento sismico e energetico degli edifici esistenti. Nel considerare che l’adeguamento sismico, anche quello più soft, con fasciature dei nodi strutturali in fibra di carbonio, prevede un intervento invasivo per mettere a nudo le strutture statiche e, pertanto, non accettabile per quanti già abitano le case, il superbonus viene di solito applicato da imprese e condominî all’adeguamento energetico, rivestendo cioè gli edifici con il cosiddetto cappotto termico costituito da pannelli di polestirene incollati sui muri esterni. Se si tiene conto che il polestirene è un materiale avulso rispetto a quelli propriamente costruttivi e che i pannelli per la finitura esterna prevedono una rasatura con malta e calce tale da avere un suo piccolo peso, dal momento il muro, il collante e i pannelli reagiscono in maniera diversa ai fattori atmosferici, pur usando reticoli di rinforzo, può accadere che il cappotto si stacchi dalla facciata creando danni. In più il rivestimento a cappotto occulta eventuali lesioni della struttura mentre il diverso tenore termico tra esterno e interno può produrre muffe negli appartamenti. Inoltre c’è da dire che, con il mancato ricorso alle banche, i soggetti che meglio possono attuare il superbonus sono quelli legati al malaffare avendo una liquidità che consente loro sia di acquistare immobili fatiscenti, sia di recuperarli in termini energetici. Insomma il signor Conte non può gridare ai quattro venti che quanto messo in atto con il superbonus sia stato vantaggioso per il paese, tanto più che già Draghi, un tecnico, ebbe a ridire sulle uscite di bilancio cui costringeva la misura. Invero, tra banchi con rotelle, RdC, superbonus, rapporti con la Cina, il M5S appare del tutto inaffidabile e male ha fatto Elly Schlein a dare ai grillini, con l’accordo tentato, una patente politica. Il Movimento cinque stelle è populista e sventola solo vessilli generici che gli generino consensi anche a danno del Paese. Quando i cittadini lo capiranno forse i voti congelati dai grillini potranno andare a chi offre soluzioni reali ai problemi posti dagli italiani.