Il funzionario presenta la quarta bozza di regolamento dove toglie punti alla Laurea Magistrale e ai corsi di formazione/aggiornamento professionale, ma non modifica l’anzianità di servizio e gli incarichi formalmente acquisiti”Che pasticcio, Bridget Jones!” è un romanzo del 1999 della scrittrice britannica Helen Fielding, dal quale è tratto l’omonimo film che vede come protagonisti Renée Zellweger, Colin Firth e Hugh Grant. Non ce ne vorrà nessuno, se abbiamo preso in prestito il titolo di questo film, per continuare a raccontare la “telenovela” del Regolamento per le Progressioni verticali in deroga, che il Comune di Salerno avrebbe dovuto preparare per la fine del 2023, periodo nel quale erano state proprio programmate le Progressioni e che invece, continua ad essere modificato e forse continuerà ad esserlo ancora. Se ieri il funzionario comunale Luigi Della Greca aveva presentato la terza bozza del regolamento, a tutti tranne che ai consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione che fanno parte della Commissione Bilancio e Statuto e Regolamento, oggi a sorpresa presenta, sempre agli stessi, una quarta bozza, con ulteriori modifiche, non del tutto migliorative. Anzi, modifiche che sembrano guardare indietro, a quella prima bozza, piena di errori che prestavano il fianco per un ricorso al Tar e che favoriva solo ed esclusivamente i “più anziani” per anni di servizio.Nella quarta bozza, il funzionario ha pensato bene di sistemare un errore, o meglio una dimenticanza per quanto concerne la sezione delle Competenze, ovvero, aggiungere per la categoria Istruttori-Funzionari E.Q, quell’idoneità di servizio che invece fino a ieri non veniva conteggiata. Due i punti concessi dunque per l’idoneità di servizio, due punti che sono stati tolti ai corsi di formazione/aggiornamento professionale attinenti e non invece, cosa molto più logica a quegli incarichi formalmente acquisiti, che invece, sono stati in principio valutati con un punteggio molto alto, per poi farlo ridurre, ma lasciarlo sempre alto, nonostante questi siano incarichi conferiti a discrezione dei dirigenti e del comandante della municipale, quindi, per chi vuol pensar male, conferiti solo ad alcuni eletti, che quindi oltre ad aver beneficiato per questi incarichi anche di un compenso economico ulteriore, ora vengono anche premiati nell’ambito delle progressioni rispetto ad altri meno “fortunati”. Resta però il colloquio, anche se con un punteggio talmente basso da essere praticamente non determinante, anzì alquanto inutile.Ma non è tutto. Se dopo la prima bozza, i consiglieri di maggioranza ed opposizione, sia della Commissione Bilancio, che di quella Statuto e Regolamento, avevano chiesto a Della Greca, una netta distinzione dei punteggi per i titoli di studio, oltre che una distinzione tra Laurea Magistrale e Laurea Triennale, ora sembra tornare al punto di partenza. Già, perchè nella seconda ed anche nella terza bozza, per quanto concerne i titoli di studio, Della Greca aveva apportato, almeno in parte, le modifiche richieste. Infatti il diploma di scuola secondaria valeva massimo 8 punti, la laurea triennale valeva massimo 15 punti e la laurea Magistrale massimo 25 punti, mentre tutti gli altri titoli di studio valevano massimo 5 punti. Ora in questa quarta bozza, invece il diploma di scuola secondaria vale sempre massimo 8 punti, la laurea triennale vale sempre massimo 15 punti, mentre la laurea quinquennale vale non solo 20 punti, ma addirittura con una scala di punteggio diversa rispetto alla triennale che non solo non si capisce, ma non si è mai vista in nessun bando di concorso. 5 punti tolti per ridistribuirli sugli altri titoli, che nel totale arrivano a 10 punti, distribuiti in 3 punti per ogni ulteriore laurea invece che 1.5 punti del precedente bando, 3 punti per i Master di II livello invece che 1.5 punti, 3 punti per il Diploma di specializzazione invece che 1.5 punti, invariati i 2 punti per il Diploma di specializzazione e un punto per ogni Master universitario di I livello, per abilitazioni e/o qualificazioni all’esercizio professionale attinenti.Una scelta questa davvero incomprensibile, considerato che i consiglieri comunali, sin dall’inizio hanno chiesto di dare il giusto valore alle competenze, poi ai titoli ed infine all’anzianità di servizio. Ma quest’ultima, dopo essere stata ridotta nella seconda bozza da 50 punti a 34, nella terza ed ora anche nella quarta viene valutata con un massimo di 40 punti, creando così una forbice troppo larga tra chi ha ad esempio 20 anni di servizio e chi ne ha solo 10. Una forbice troppo larga che, e spiace ancora doverlo dire, fa pensare che si voglia chiudere un occhio (quello sbagliato) sulla meritocrazia. Eppure, proprio il Ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo, parlando delle Progressioni Verticali e facendo riferimento a casi similari a Salerno, ha ribadito che: «Il merito resta un valore irrinunciabile, non basta solo l’anzianità».E allora se non basta solo l’anzianità, perchè a Salerno sembra che questa sia l’unica cosa che conti davvero?Per dirla alla Manzoni… “Ai posteri l’ardua sentenza”.
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