L’omaggio del Verdi al maestro Oren: “Forza Israele”. Daniel ringrazia - Le Cronache
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L’omaggio del Verdi al maestro Oren: “Forza Israele”. Daniel ringrazia

L’omaggio del Verdi al maestro Oren: “Forza Israele”. Daniel ringrazia

Di Olga Chieffi
Ieri sera luci abbassate, pubblico attento, pronto al Prologo di una storia vera, Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo, Daniel Oren si avvia sul podio, saluta e crea quel climax, quell’istante che avvolge il teatro stracolmo, carico di tensione, immerso in un tempo fermo, pulsante di nascite, di pensieri, parole, sguardi, profumi condivisi, in un irreale silenzio, prima dell’attacco, dell’ istante vivo, elemento simbolico di uno stato di grazia, che penetrato, dona a musicisti e uditorio, quella condizione preferenziale che ci permette di mettere in sinergia quello che gli occhi riescono a vedere con quello che solo il cuore può sentire. Una voce lo infrange “Solidarietà al Maestro!” Un focolaio mai spento quello in continua recrudescenza tra Israeliani e Palestinesi, due religioni, una guerra dura idee diverse sulle responsabilità storiche del conflitto arabo-israeliano, ma come in tutte le guerre è l’Uomo, la sua storia, la sua essenza, ad essere negata. Il Maestro ringrazia e attacca. La musica è linguaggio democratico e universale.
E’ qui che ci è tornata alla mente una pagina di Abraham Joshua Heschel, in cui afferma che la musica non è un prodotto dell’uomo, non è creazione nel senso consueto del termine, ma che essa sta nell’uomo, è la sua stessa vita, è il ritmo interiore ed esteriore che regola il suo comportamento, è la legge liberamente assunta che modula dall’interno ogni sua ora, è il tempo che prende forma e che non viene lasciato, così, fluire senza argini, come acqua su pietra. La melodia rappresenta l’estremo tentativo umano di catturare l’uniformità del tempo nel suo scorrere ineluttabile e disperante, di piegarlo alla sua volontà creatrice, costringendolo in ritmi che esprimano le scansioni interiori della vita. E’ per questo che ci accingiamo a definire il sentire musicale di Daniel Oren e di tutti i grandissimi rappresentanti del suo popolo, musica delle azioni, fedele specchio di un crogiuolo di culture e di storie, anche politiche, precarie, eternamente in viaggio, che cambierà il mondo. (Foto Pasquale Auricchio)