di Marta Naddei Del bando per l’affidamento del servizio sanitario aeroportuale non c’è traccia. Non c’è sul sito del Costa d’Amalfi, non su quello dell’Enac, né la Croce Rossa italiana – fino a giovedì affidataria dell’appalto, poi assegnato di punto in bianco ad un’altra associazione – ha ricevuto invito a presentare manifestazione di interesse o è stata informata dell’avvio di una procedura d’appalto in tal senso. Il tutto mentre per il secondo giorno consecutivo sulla pista dell’aeroporto di Salerno non è stata presente una ambulanza per garantire i servizi di primo intervento in caso di necessità. Non si placano, dunque, le polemiche dopo il mancato rinnovo della convenzione, da parte della società di gestione dello scalo, guidata dall’amministratore unico Walter Mauriello, con il comitato Croce Rossa Italiana di Salerno che per 27 anni ha garantito il presidio sanitario sul sedime aeroportuale. Cosa che al momento non sta accadendo perché – a quanto pare – la nuova associazione affidataria del servizio per il mese di agosto (“La Solidarietà” di Fisciano) non avrebbe i requisiti richiesti al fine di poter far entrare uomini e mezzi all’interno dell’aerostazione. Il mancato rinnovo del rapporto tra Cri e Aeroporto – che pure proseguiva in regime di proroga mensile dall’inizio dell’anno – ed il repentino ed inaspettato “cambio della guardia” nella gestione del servizio non convincono i vertici del comitato locale dell’associazione. Nella giornata di ieri, infatti, il presidente Antonio Carucci è tornato sulla vicenda, in replica alla difesa del management aeroportuale basata su logiche di spending review e sull’attesa del perfezionamento della procedura amministrativa avviata da tempo con Enac in linea con la modalità di gestione e la dotazione del servizio sanitario. «È vero sì che non si tratta di una rescissione propriamente detta – si legge in una nota di Carucci – ma, a onor del vero, dal 1° gennaio 2014, l’aeroporto ha chiesto a Croce Rossa italiana di proseguire il servizio rinnovando l’affidamento di mese in mese». Un servizio il cui costo era stato ridotto anche del 25% per venire incontro alle esigenze di “economia” della società aeroportuale. Ma a quanto pare non è servito: «In virtù di 27 anni di servizio presso l’aerostazione, nel corso dei quali non vi è stato mai un solo richiamo, era logico supporre la continuazione del servizio stesso». Ma, al netto della volontà della società Aeroporto di cambiare l’associazione di riferimento per garantire il servizio sanitario nello scalo, dalla Croce Rossa di Salerno ci tengono a specificare che della procedura amministrativa avviata con Enac nessuno sa niente. «A questo comitato – si afferma ancora nella nota – non è mai giunta nessuna richiesta di manifestare interesse verso questo affidamento. Cosa che, invece, è avvenuta circa l’istituzione del Primo soccorso sanitario aeroportuale alla quale ha partecipato, oltre Croce Rossa italiana, una sola altra associazione. Questa, peraltro, non coincide con l’associazione che attualmente sta espletando il servizio dall’esterno dell’aeroporto». Ma se anche tutto questo dovesse essere tutto perfettamente a norma, il presidente Antonio Carucci ribadisce le proprie perplessità in merito alle modalità con cui si è svolta l’intera vicenda, a partire dal risicato preavviso con cui la Croce Rossa è stata informata di dover lasciare lo scalo: «L’amministratore unico Walter Mauriello ha dato comunicazione di fine rapporto con meno di 12 ore di preavviso, in segno di spregio verso i lavoratori che da quasi trent’anni prestano servizio presso l’aeroporto». E a loro tutela, ed anche per quella della sicurezza nel sedime aeroportuale (al momento, non vi sono mezzi di soccorso in pista), il presidente Carucci – come anticipato nell’edizione di ieri – ha deciso di informare direttamente l’Enac, dei comportamenti piuttosto anomali dell’attuale gestione della società aeroportuale.
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