Ha preso il via ieri la mostra “Elea, la rinascita” presso l’area archeologica di Ascea. Essa sarà aperta fino al 30 aprile del prossimo. Al suo centro si colloca il superamento di una crisi internazionale, quella determinata dell’invasione persiana e dalla migrazione focea verso la Magna Grecia. Il cuore del percorso espositivo e negli spazi delle due Chiese che dominano l’Acropoli. Nel primo edificio si ricostruisce la struttura del santuario con un allestimento che crea un collegamento tra il viaggio narrato dai Erodoto e i momenti immediatamente successivi all’arrivo dei focei. Qui sono esposti anche i rinvenimenti degli ultimi scavi tra cui armi, armature e altri oggetti in bronzo in ferro.
Oltre i luoghi, il percorso della mostra si snoda all’interno del parco per toccare le testimonianze del più antico passato di Elea: l’insediamento tardo arcaico sul pendio dell’acropoli, le prime abitazioni della città bassa della terrazza di Poseidon, la fonte Hyele, l’insula II. Story, memori, luoghi e oggetti concorrono a delineare l’esperienza di Elea, una città che si mostra sempre più cruciale nello sviluppo di una cultura mediterranea. Così viene presentata quella che si candida ad essere come una delle mostre più rappresentative del sito archeologico che dal 2020 gode dell’autonomia insieme a Paestum. «È un’emozione grande – dice la direttrice del sito Tiziana D’Angelo – essere qui ed inaugurare questa mostra è motivo di grandissimo orgoglio per tutti noi».
Notizia della giornata è sicuramente data dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che ha dichiarato che ad ottobre il dicastero avvierà l’iter per lo stanziamento dei fondi atti ad aprire il museo di Elea Velia. Questa idea, giusto dare a Cesare ciò che di Cesare è, è stata portata avanti per anni dal senatore Francesco Castiello, in quota Movimento 5 Stelle: «L’allora ministro Alberto Bonisoli – racconta – era stato messo al corrente di questa necessità e si era detto pronto ad avviare tutte le procedure necessarie. Parliamo del primo governo guidato da Giuseppe Conte a cui Matteo Salvini tolse la spina. Insieme a quell’esecutivo, cadde nell’oblio anche l’idea di questo polo museale. Oggi, a distanza di circa quattro anni, l’idea torna di attualità e sono felice che il ministro Sangiuliano sia così sensibile da essere venuto qui, nella città che fu di Zenone, ad annunciare che quel mio sogno si concretizzerà – conclude – sono felice».
Medesima soddisfazione viene espressa dalla direttrice.