di Erika Noschese
Alla provincia di Salerno il 30% dei fondi del Pnrr ma è necessario reclutare manodopera per fronteggiare i cantieri che saranno avviati. L’allarme arriva dal presidente dell’Ance Aies Salerno Fabio Napoli.
Presidente Napoli, partiamo da un bilancio di questa esperienza alla guida dell’Ance Aies…
«Il bilancio è molto positivo. Siamo partiti con entusiasmo, con un gruppo coeso consapevoli della responsabilità di un’associazione che deve essere guida per gli associati. Insieme agli amici e colleghi che non hanno esitato ad assicurarmi il proprio sostegno, continuando sul percorso intrapreso 8 anni fa, abbiamo l’ambizione di cooperare e lavorare in sinergia sull’intero territorio provinciale, assicurando sempre la centralità alle nostre imprese associate, coinvolgendole nel processo di crescita, lavorando con fatti concreti e con obiettivi a “portata di mano”. I prossimi anni saranno caratterizzati, da una parte, dalla programmazione della spesa delle risorse del Pnrr e, dall’altra, dagli interventi di Rigenerazione urbana ed Edilizia. Una sfida tassativa e senza uguali che necessita del supporto di tutto il nostro sistema e del nostro impegno».
Lei di recente ha lanciato un allarme sulla mancanza di manodopera. Cosa sta accadendo?
«Il Comparto delle Costruzioni registra la grande difficoltà nel reperire manodopera necessaria per realizzare le opere finanziate con i fondi del Pnrr: a rischio quindi le prospettive di sviluppo del Settore, trainato anche dal Superbonus 110%.
Secondo le nostre stime per i prossimi due anni ci sarà bisogno di circa 8.000 posti di lavoro, tra 5.000 unità nel settore e altre 3.000 nei compartimenti collegati. Ma il grido d’allarme che viene dalle nostre imprese denuncia proprio la carenza di manodopera che, sommata alle grandi difficoltà dovute al rincaro e alle difficoltà di reperimento delle materie prime di alcuni materiali, rischiano di trasformare la grande opportunità di crescita in un collasso. E’ indubbio quindi la necessità di porre in campo misure per favorire l’inserimento nel nostro Comparto e soprattutto la formazione dei giovani. Abbiamo costituito la Fondazione Its Casa per formare tecnici esperti da inserire nel mondo del lavoro. E’ nostra intenzione avviare, con l’ausilio dei nostri Enti Bilaterali (Cassa Edile, Ente Scuola Edile) dei corsi di formazione delle arti e dei mestieri, oggi più che mai richiesti (muratori, carpentieri, impiantisti, etc…)».
Il comparto edile è reduce da 2 anni di pandemia, il conflitto bellico in Ucraina e tutte le conseguenze del caso. Qual è lo stato di salute che oggi caratterizza questo settore?
«Dall’analisi degli ultimi dodici mesi, emerge la fotografia di una filiera in “buona salute” che conferma il percorso di crescita intrapreso ad inizio del 2021, dopo la battuta d’arresto registrata nell’anno della pandemia con un significativo incremento, derivante da aumenti generalizzati in tutti i comparti, con una crescita che potrà essere consolidata cogliendo le opportunità offerte dal Pnrr. La prospettiva per il 2023 è ancora positiva, anche se bisogna fare i conti con un contesto internazionale in rallentamento con i segnali di una possibile inversione del ciclo economico riconducibile alla crescita incontrollata dei prezzi dell’energia, al repentino rialzo dei tassi di interesse e al protrarsi della guerra in Ucraina. Sono tutte criticità che rischiano di compromettere il sentiero di crescita dell’economia italiana intrapreso negli ultimi due anni. Il nostro impegno deve essere tale da non arrestare la crescita del Settore delle costruzioni che è tornato ad essere volano per l’economia della nostra provincia, registrando un aumento sia delle imprese che del numero degli operai e della massa salari».
L’Italia è chiamata a fare i conti con il Pnrr, più lavori significa necessariamente più personale nei cantieri. Secondo lei la provincia di Salerno è in grado di affrontare la sfida?
«Si, dobbiamo tener presente che nella provincia di Salerno ricade circa il 30% delle risorse di cui al Pnrr che comporterà un impegno sempre più massiccio di risorse e personale. Per questo l’Associazione ha intrapreso un programma di crescita formativa, rivolto a tecnici sempre più preparati alle sfide che le nostre imprese dovranno affrontare, mettendo in campo una serie di iniziative. Prima fra tutte la partecipazione ai corsi dell’Its Casa e approfitto di questa opportunità per invitare giovani diplomati dai 18 ai 35 anni ad iscriversi, sapendo di aver assicurato un futuro lavorativo. Non meno importanti i Master organizzati con l’Unisa rivolti ai neo laureati in ingegneria ed i corsi di formazione per imprenditori edili. Obiettivo principale di questa associazione è la creazione di una vera e propria Scuola dell’edilizia per Operai e Tecnici i cantieri, vero serbatoio per le nostre aziende e per la quale siamo disponibili ad investire ogni risorsa, consapevoli dell’importanza che questa attività potrà rivestire per il futuro».
Sicurezza sui posti di lavoro, troppe morti bianche ogni anno. Quali secondo lei le iniziative da mettere in atto?
«La sicurezza sui luoghi di lavoro è da sempre una priorità dell’azione della nostra Associazione, che ha sempre messo al centro del proprio operato i temi della prevenzione degli infortuni, della tutela della salute dei lavoratori ed il contrasto al sommerso in edilizia. Tale attenzione si è tradotta in molteplici attività ed iniziative sul territorio provinciale. Un primo aspetto che si ritiene fondamentale è investire sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, destinando a tali attività risorse economiche e organizzative. Altro aspetto che preme evidenziare è che la lotta agli infortuni non può essere combattuta solo inasprendo l’apparato sanzionatorio esistente, ma attraverso l’implementazione di nuove strategie di intervento sul piano della prevenzione. Garantire pertanto la sicurezza nei cantieri è una sfida che coinvolge competenza, professionalità ed esperienza di tutte le figure che operano in tali contesti. Per questo è necessario continuare a diffondere la cultura della sicurezza e promuovere la formazione degli imprenditori e di tutti i soggetti che operano in cantiere, compresi i lavoratori, per consentire di operare in un tessuto competitivo, sano e trasparente».