Presentata in Senato dalla direzione artistica e organizzativa il programma della XXXIX edizione, firmata dal M° Jacopo Sipari di Pescasseroli, che avrà la sua serata inaugurale il 28 luglio con il Lago dei cigni
Di Olga Chieffi
Dal “luogo” istituzionale, il Senato che accoglie e rende omaggio alle buone pratiche del territorio assolvendo alla funzione di promozione della buona amministrazione e di tutela delle eccellenze culturali tra le quali il festival di Tagliacozzo da ben XXXIX anni può essere annoverato con assoluto riguardo, nelle parole del Senatore Michele Fina, al “luogo”, allo spazio al tòpos che diviene l’intera Tagliacozzo nei luoghi del Festival internazionale dove dal 28 luglio al 22 agosto dialogano le Muse, al “luogo” schizzato dal sindaco Vincenzo Giovagnorio, il quale accoglierà ogni ospite che vorrà partecipare agli spettacoli di un programma eccezionale che di anno in anno stupisce sempre di più l’affezionato pubblico per il prestigio e la bellezza degli eventi e suscita l’ammirazione di tutti. Tagliacozzo si conferma quindi una delle capitali della cultura in Abruzzo e nell’Italia centrale e si pone alla ribalta delle realtà nazionali che organizzano festival di importanza internazionale. Musica, danza, teatro, arti figurative, salotti letterari sono l’offerta che l’amministrazione comunale propone ai tanti turisti e ai cittadini tagliacozzani e abruzzesi che trascorreranno il periodo estivo e vorranno godere delle bellezze storiche, artistiche e naturalistiche della nostra Città. In scia, lo splendido assessore alla cultura Chiara Nanni, che in otto anni ha visto raddoppiare i numeri di un fiore della programmazione culturale della cittadina che stava divenendo “pallente”, dal grande amico di questo evento istituzionalizzato, il Deputato Nazario Pagano, in cui ha fortemente creduto unitamente al suo Direttore artistico il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli che ne firma il cartellone, sino a Bruno Carioti, Presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese che da sempre è giustamente protagonista dei diversi eventi musicali in rassegna e della visione musicale condivisa con l’intero territorio, parole le loro che ci hanno fatto balenare dinanzi l’opera cartesiana. Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del progettare-costruire, entrambe hanno un comune, e fondamentale riferimento, lo spazio. Noi uomini della fine ereditiamo il concetto di spazio come extensio, con esso Cartesio pensava lo spazio quale pienezza e continuità della materia e, quindi, quale medium del movimento, del tendere avanti a sé, quale sinonimo dell’amplificazione. I luoghi di questo Festival, piazza dell’obelisco, il chiostro di San Francesco, il Santuario della Madonna dell’Oriente, la grande piazza duca degli Abruzzi, o la faggeta di Marsia , quanto la villa Massimo su Monte Salviano, determinano una cosa come cosa-per-l’uomo, che diventa condizione dell’esistenza, punto di riferimento dell’esperienza, l’esistenza razionale, e, quindi, assumendo la caratteristica comunicativa o sociale di “luogo familiare”. Uno spazio che può considerarsi il segno, nel suo divenir parola, suono, immagine, che diventa di-segno, archè, principio in quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve discernere, giudicare, orientarsi, criticare e che, dal 28 luglio, riprenderà a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, che porterà tutti a “fare parte della scena”, al fianco dei protagonisti e degli organizzatori. Un festival, questo, che gode della collaborazione di stelle del mondo della musica, come il soprano Donata D’Annunzio Lombardi, Direttrice Accademia di Alto Perfezionamento Vocale Stage Daltrocanto che farà formazione a centinaia di ragazzi grazie al suo profondo intento di donare loro l’opportunità di esibirsi e di misurarsi nello studio e nel costante apprendimento. Le redini, invece, dell’intera produzione saranno tra le mani di Luca Ciccimarra, organizzatore generale del festival il quale ha sottolineato quanto è importante che il pubblico sappia quanto lavoro, sacrificio e dedizione tutti coloro che collaborano alla realizzazione di tali eventi, e che impiegano per un solo fine, decisamente alto, la soddisfazione del pubblico stesso, prima ancora che la propria. Una spiegazione racchiusa in una significativa metafora ovvero che la Musica, quella più spettacolare, è frutto dell’impegno armonioso di tante persone, nei fatti un’opera “orchestrale”, aggiungiamo da eseguire sempre con il sorriso, come il suo, che sa assolvere e redimere.