Il romanzo storico di debutto di Carmine Mari è tornato sugli scaffali delle librerie, edito dalla casa editrice Marlin. MarGiovedì sera la presentazione presso la Feltrinelli di Salerno
Di Gemma Criscuoli
Un libro che valga il tempo del lettore ha sempre qualcosa da dire anche a distanza di molto tempo. Ecco perché Carmine Mari ha curato la seconda edizione de “Il regolo imperfetto”, romanzo storico della casa editrice Marlin, che gli ha donato la notorietà. Il volume, notevolmente modificato rispetto alla versione originaria, è stato proposto al pubblico della Libreria Feltrinelli in un incontro moderato dal giornalista Paolo Romano con l’editore Sante Avagliano, che ha presentato la collana Vulcano, interamente dedicata al genere prediletto da Mari e inaugurata da “La regina di Tebe” di Annamaria Zizza. Mescolando la creatività a un quadro storico rigorosamente ricostruito in ogni dettaglio, l’autore punta la propria attenzione sul XIII secolo, quando la Scuola Medica salernitana è la sola in grado di rilasciare diplomi e licenze nel campo delle cure grazie a uno speciale editto di Federico II. A lui si lega un personaggio che termina i propri giorni proprio a Salerno: il cancelliere Hermann Von Salza, terzo gran maestro dell’Ordine dei Teutoni, che si dedica al conseguimento di un dominio imperiale incruento su Gerusalemme. Ciò attira l’odio dei Templari, già colpiti dall’imperatore nelle loro commende proprio a favore dei Teutoni. “Mi interessa profondamente il fatto che Von Salza muoia in città un giovedì santo del 1239 e proprio la domenica delle palme Federico II sia scomunicato – ha detto Mari – Poiché, dunque, volevo costruire un giallo attorno alla figura del cancelliere, ho tratto ispirazione dal “Post mundi fabricam” di Ruggiero di Frugardo nella traduzione di Giuseppe Lauriello per costruire il mio protagonista, Rogerius, studente di quella Scuola salernitana che ha offerto, tra l’altro, il primo esempio di medicina staminale, dato che i lombrichi, in grado di rigenerare le proprie cellule, erano impiegati per la cicatrizzazione delle ferite”. Tra un erborista “amante nero della conoscenza, ossessionato dal potere”, un rettore pronto a tutto e molti intrighi, i personaggi, in una vicenda che si dipana a raggiera per poi giungere al focus, che rende ragione di tutte le storie, cercheranno la muffa di una bacca, autentico prototipo dell’antibiotico. Tra gli appunti di studio reduci dalla missione di suo padre, scopre un vecchio quaderno delle ricordanze (per ottenere il farmaco efficace e non velenoso è necessario un regolo con una combinazione numerica), che lo aiuterà a ricomporre il puzzle dei fatti e del mistero che avvolge il miracoloso elisir. Spinto dall’amore per la medicina e per la bella Rebecca, riuscirà laddove altri nemmeno osano tentare. Il regolo imperfetto s’impone a diversi livelli di lettura, ha tra gli altri, anche il pregio di presentarci un mondo – quello della medicina e delle scuole mediche medievali – e un ambiente storico-geografico – la Salerno del XIII secolo – di solito poco conosciuti ed esplorati dalla narrativa. “Rispetto alla prima edizione – ha aggiunto l’autore- vi è una maturazione linguistica che ha spinto a riscrivere, ridimensionare, asciugare. Essere onesti nella scrittura, aspetto sempre fondamentale per me, significa anche definire potenzialità irrisolte e dare alla pagina un respiro nuovo, nel pieno rispetto delle attese del lettore”.