«Papà ci picchia con schiaffi, calci e pugni» dicono questo Carlo e Luca alla mamma la professoressa Donatella Cipriani di ritorno da una serata passata con il padre D.L.. La denuncia presentata dal legale della signora Cecchino Cacciatore al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Salerno scende nel dettaglio di una storia che davvero non trova ancora spiegazione. Naturalmente si tratta della denuncia di parte e saranno i giudici del Tribunale di Salerno a stabilire se siano fondate o meno le accuse.
I due bambini sono stati allontanati anche dalla madre ormai da 37 giorni. A seguito della denuncia di violenza e abusi Donatella Cipriani si è vista accusare a sua volta di Pas (sindrome di alienazione genitoriale): avrebbe condizionato i suoi figli nei confronti del padre. Ora Carlo e Luca da trentasette giorni sono presso una casa famiglia di Salerno e la madre non può vederli. Un’accusa che pende come una spada di Damocle dopo una denuncia di violenza presentata lo scorso 19 luglio. «I miei figli mi hanno confidato che con il padre non ci volevano stare perché li picchiava».
I bambini dalla sera alla mattina cambiano atteggiamento e nelle loro menti fin ora mai turbate strani giochi iniziano ad affacciarsi.
Li ripetono anche dinanzi agli occhi atterriti della madre e ai gesti si uniscono racconti di festini, di donne che li baciano (un’avvocatessa e una pasticciera stando a quanto raccontano i due bambini che avrebbero partecipato ad una festa alla quale sarebbero stati presenti e condotti dal padre). Racconti che si intrecciano ad una storia di violenza subita anche da Donatella Cipriani che come mamma non esita un momento a riferirsi ai suoi legali per far sì che dopo le violenze subite in prima persona non siano anche i figli ad avere ulteriori traumi.
«Non ho potuto denunciare le violenze subite perché sono stata minacciata – dice la prof -. Non pensavo arrivasse a tanto e con i propri figli. Era pendente un percorso di mediazione familiare volto all’affido dei minori e più volte anche dinanzi ai bambini mi ha minacciato che mi avrebbe tolto l’affidamento dei minori dicendo che mi avrebbe fatto passare per pazza. Ho vissuto in uno stato di terrore, ma il grande dolore è stato scoprire i miei figli così impauriti dalla figura paterna e prendere atto di quanto mi raccontavano e di quanto anche a distanza di giorni e lontani da me continuano a manifestare».
Tre relazioni infatti depositate presso la Corte d’Appello sezione di Salerno dopo più di trenta giorni di lontananza dalla madre parlano di bambini sani ed educati che chiedono della madre e rifiutano la figura paterna.
21 aprile 2013