San Severino: Antonio Di Palma: mo all'ascensore inclinato su rotaie - Le Cronache
Attualità

San Severino: Antonio Di Palma: mo all’ascensore inclinato su rotaie

San Severino: Antonio Di Palma: mo all’ascensore inclinato su rotaie

di Mario Rinaldi
L’associazione socio-culturale “Italia Nostra” di Mercato S. Severino, presieduta
dall’avvocato Antonio Di Palma, ancora una volta scrive ai competenti organismi istituzioni per mostrare la ferma posizione di contrarietà del sodalizio alla realizzazione dell’ascensore inclinato su rotaie e delle relative stazioni sulla collina del castello dei S. Severino. In questo caso la missivca è diretta al Ministero della Cultura – Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, al segretariato regionale per la Campania del Ministero della Cultura di Napoli, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino, al Sindaco di Mercato S. Severino Antonio Somma e ai capigruppo consiliari dello stesso Ente. Avvocato Di Palma, lei e l’associazione da lei presieduta sta manifestando in più occasioni la posizione di contrarietà rispetto all’ascensore che dovrebbe essere realizzato per raggiungere il Castello dei Sanseverino. Può spiegarci le ragioni di questa contrarietà?
“Il monumentale Palazzo di Città vanvitelliano oltre ad essere incluso, insieme al castello dei Sanseverino, nella perimetrazione del vincolo di cui al D. M. 8 novembre 1973, è riconosciuto di interesse culturale e dichiarato di interesse storico-artistico con Decreto della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Campania, 326 del 15 maggio 2017 (ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio). Con la realizzazione di quell’ascensore si snaturerebbe l’importanza storico-artistica, monumentale e paesaggistica, e, pertanto si perderebbe, dopo secoli di squisito decoro architettonico, uno dei siti più belli del nostro Paese. Un rapporto pressocché perfetto tra piazza, palazzo e verde collina retrostante con i ruderi del castello. Questa Associazione, pertanto, al fine di evitare che possa essere messa in pericolo l’integrità del monumentale Palazzo di
Città vanvitelliano, ne possa essere danneggiata la prospettiva o la luce o ne possano essere alterate le condizioni di ambiente e di decoro, sollecita, l’adozione, con ogni possibile urgenza, delle prescrizioni di tutela indiretta, previste e disciplinate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio”.
Lei, avvocato, come “Italia Nostra”, già in passato aveva presentato una proposta di recupero dell’area. “Già nel 1991, l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Antonio Figliamondi, a voti unanimi recepì il progetto di massima predisposto dall’Associazione Italia Nostra con l’indicazione dell’area che dovrà costituire il futuro Parco. A tale progetto di massima fu dato il titolo “Proposta per I’istituzione del Parco Regionale del Castello di Mercato S. Severino. E’ necessario e opportuno ricordare che tali proposte spaziano dalla “ruralità e dimensione agricola del territorio” alla “Città universitaria”, dal “commercio, attività produttive e sviluppo sostenibile” alle “prospettive di protezione civile”, dal ”patrimonio culturale” al “parco naturalistico archeologico regionale del Castello dei Sanseverino”, dall’ ”area archeologica della plebs di S. Maria a Rota” al “parco regionale idrografico del Bacino del Fiume Sarno” e a molto altro”.
A proposito del recupero monumentale, archeologico ed ambientale della collina del Castello dei Sanseverino anche la Soprintendenza è intervenuta.
“Esatto. La Soprintendenza per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Salerno e Avellino, agli inizi del 1996 così scriveva al Sindaco di Mercato S. Severino: “La volontà di codesta Amministrazione Comunale
di acquisire i resti dell’antico castello medioevale e l’intera area circostante non può che incontrare il più vivo apprezzamento da parte di questo Ufficio, soprattutto se l’obiettivo finale è quello di avviare una seria e sistematica azione di recupero monumentale, archeologico ed ambientale dell’intera collina”. L’intera area, poi, andrebbe recuperata e sistemata anche dal punto di vista ambientale, in quanto costituisce un unicum del tutto particolare e di sicuro interesse anche ambientale”.
Una visione d’insieme
confermata anche dal professor Paolo Peduto, direttore del Centro “Nicola Cilento” per l’Archeologia Medievale dell’Università degli Studi di Salerno, sul finire del 1996”. Oggi voi cosa chiedete per evitare la realizzazione di quest’opera?
“Nel ribadire che l’approvazione del progetto dell’ascensore inclinato su rotaie e delle relative stazioni sulla collina del castello dei Sanseverino è estranea ai criteri guida recati da Italia Nostra nella proposta istitutiva del Parco
Regionale del castello di Mercato S. Severino, invito, ancora una volta, il sindaco a revocare, nei modi e nelle forme di legge, la deliberazione della Giunta Comunale numero 15 del 28 gennaio 2022, chiedendo anche l’intervento dei competenti organismi a una valutazione globale dell’opera stessa e del danno che potrebbe arrecare al patrimonio artistico, architettonico e storico di alcuni dei monumenti più importanti del nostro territorio”.
Una questione della quale si
sentirà ancora molto dibattere in futuro.