di Erika Noschese
“Caro papà eri legato forte alla vita sei stato un grande padre marito e nonno un mito per tutti noi ci hai insegnato l’onestà la serietà il rigore morale lasci un vuoto incolmabile nelle ns vite ti amo per sempre papà”. È il messaggio che Barbara Tabano ha dedicato al papà, Michele, ennesima vittima di incidenti stradali. L’uomo, originario a Roccapiemonte ma residente a Salerno, ha perso la vita mercoledì mattina, poco dopo le 7.30, investito da un medico del Ruggi d’Aragona a bordo del suo scooter. Parole cariche di dolore per una morte tragica che, forse, poteva essere evitata. E proprio ieri anche un’amica di famiglia ha voluto ricordare Michele attraverso una lettera carica di dolore e di amore verso quella famiglia che oggi si ritrova a vivere un dolore immenso: “Hai attraversato questa vita con dignità, moralità e coraggio. Lungimiranza ed onestà. I tuoi figli, i tuoi nipoti, la tua amata famiglia forse la tua opera più bella, si orgoglioso e fiero. Sarai per loro una guida intangibile ed eterna”, ha scritto la donna. “Oggi il mondo ha barcollato improvvisamente, scosso da un brutto tumulto, tanto forte da far mancare il fiato. Il mondo ha barcollato perché è questo che succede quando si scuote un pilastro. Un pilastro è tale perché è lui che sceglie il suo posto, proprio per reggere questa strana, incomprensibile vita. Il pilastro è il punto fermo a cui ci si aggrappa quando la testa gira troppo velocemente, allora sai che lì trovi riposo e ristoro. Cosi sono alcune persone. Quelle persone capaci di donare vita, sapere ed intelligenza senza presunzione, solo perché è nel dare che rivelano la propria grandezza”, ha scritto la donna. Parole piene di dolore che tratteggiano un uomo buono, dedito ai suoi affetti e alle sue nipoti che tanto amava. “Così sei tu, nonno Michele – ha scritto la donna nella lettera – Fiero, distinto, galante, capace di portare, in un’epoca così scarna, tanta franchezza ed elevatezza d’animo. Gentile, attento, protettivo senza banalità, ma con una genuinità che mi ha sempre addolcito il cuore. Non faccio parte della tua famiglia e spesso sono trascorsi anni prima di rivederci, ma non serve qualcosa di specifico per comprendere il valore di una persona. Lo senti e basta. Non so come e perché, ma nel tempo per me sei diventato un valore più che aggiunto. I tuoi occhi parlavamo diretti e schietti con un’autorità onestà, dolce che sapeva far trovare il giusto posto ad ogni cosa, ad ogni pensiero. A volte il solo incontrarti o parlarti, anche solo per una frazione di tempo, mi trasmetteva serenità e forza e, più di ogni altra cosa, la capacità di percepire la bellezza. Così è maturata la stima ed il rispetto, senza alcuna pretesa, nel modo più sensato forse, con l’esempio e la costanza dell’essere ogni giorno. Oggi quel pilastro è stato spostato, portato altrove. Per un serie di assurdi eventi ha lasciato il suo posto. E c’è dolore e smarrimento. E paura. Di solito si dice che dagli eventi della vita bisogna apprendere le lezioni, i messaggi che vuole inviarci. E che anche la sofferenza ha una sua ragione. Allora penso e, anche se trovo sempre del positivo in ciò che succede, stavolta non lo so. Non riesco. Non so davvero comprendere. Sarà che a noi piccoli uomini non sono concessi occhi tanto grandi per guardare oltre. Allora sai che ti dico nonno Michele? Che, anche se non sei più fisicamente, il segno che hai lasciato ha radici profonde e salde, indelebili. E che ciò che siamo ritorna, in altri luoghi, in altre forme. Negli occhi e nei gesti di chi ti ha amato tantissimo. E’ dai ricordi e negli esempi lasciati che prende forma la storia. E la tua è stata, è e sarà una storia incredibile che non si perderà nel tempo. Ti lascio il mio profondo e sincero abbraccio nonno Michele. Grazie per essere passato da queste parti, è stato ‘grande onore”.