Assoluzione per i reati principali, nove mesi di condanna per difformità edilizia. Questa in sintesi la decisione dei giudici della Seconda sezione penale del Tribunale di Salerno (presidente Eva Troiano, Perrotta e Sorrentino a latere). Si chiude, almeno in primo grado, la complessa vicenda legata al restauro del Fuenti. Inchiesta per la quale erano finiti a processo l’architetto Maria Teresa Mazzitelli, il titolare della ditta esecutrice dei lavori, l’ingegnere Alberto de Flammineis, il progettista ingegnere Massimo Adinolfi, l’architetto Olindo Manzione, responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Vietri sul Mare E’ stato inoltre disposto il dissequestrato del Parco del Fuenti. Si è concluso così il processo a carico degli imputati tutti assolti per i capi di accusa A, B e C, e cioè abuso d’ufficio, falso ideologico e articolo 44 DPR 380/2001, in relazione all’intervento di restauro del paesaggio per la realizzazione del Parco del Fuenti. Ricordiamo che il 30 settembre 2010 la Guardia di Finanza sequestrò l’intera area per una presunta speculazione edilizia. Dopo una breve replica dell’avvocato difensore della Mazzitelli, Federico Conte, e dell’avvocato Felice Lentini, difensore del progettista Adinolfi, il tribunale si è ritirato in Camera di Consiglio e alle 14 ha letto la sentenza che ha assolto tutti gli imputati. Uniche contravvenzioni (da qui la condanna a nove mesi) comminate, quelle per la difforme installazione della struttura lignea dello stabilimento balneare, che era ancorato alla roccia con il supporto di plinti in cemento armato, anziché pali infissi nella sabbia. “Enorme soddisfazione per l’esito, dopo un processo complesso, delicato e dai rilevanti risvolti giuridici e patrimoniali”, ha dichiarato l’avvocato Federico Conte. “Una sentenza giusta, in tempi giusti. Un processo giusto, che si è svolto in una dialettica con il Pm ispirata a principi di lealtà e competenza. Una sentenza che restituisce dignità ad un intervento di restauro del paesaggio di particolare pregio architettonico ed ambientale, fortemente voluto dalla famiglia Mazzitelli, intervento che pone rimedio allo scempio naturalistico derivato dalla demolizione dell’Amalfitana Hotel”, ha concluso il penalista. Parole alle quali hanno fatto eco le dichiarazioni dell’architetto Maria Teresa Mazzitelli: “Ringrazio il mio avvocato, i consulenti tecnici, ingegneri Francesco Forte e Marco De Ligio, e il mio staff tutto, che mi hanno sostenuto in questi anni difficili e che non mi hanno fatto perdere mai, con il loro sostegno, la speranza nella giustizia”. In relazione alla condanna per i reati minori i legali hanno già annunciato ricorso in Appello. “Ho sempre avuto fiducia nella magistratura. La sentenza ha reso giustizia ad un iter amministrativo lungo e trasparente che abbiamo seguito per realizzare il progetto di restauro del paesaggio del Parco del Fuenti. Progetto che è stato discusso e migliorato nel corso di diverse conferenze di servizi, preliminari e definiva, alle quali hanno partecipato una ventina di soggetti istituzionali” C’è stato un momento in cui ha creduto di poter perdere? “Francamente no, anche se è stata dura per me che sono un’imprenditrice, perdere quasi quattro anni di tempo. Anni in cui potevamo lavorare e dare lavoro a tante persone. Comunque, l’importante è che l’iter amministrativo sia stato riconosciuto valido e che d’ora in avanti il nome del Fuenti possa essere associato ad un Parco che sarà il fiore all’occhiello della Costiera amalfitana”.
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