Lina Piccolo, Presidente Comitato Piccola Industria di Confindustria Salerno interviene sull’attuale momento che stanno attraversando le aziende. Presidente Piccolo, quale è lo stato di salute delle piccole e medie imprese salernitane? “Le imprese salernitane stanno attraversando un periodo complesso legato ad una serie di fattori. Il Covid aveva messo a dura prova alcuni settori e favorito altri, ma dopo la tempesta eravamo un po’ tutti in ripresa. La guerra e una serie di problematiche ad essa connesse hanno riportato una situazione di grave crisi e di grande difficoltà per tutti noi imprenditori. Ma non siamo i soli: ne risentono le famiglie, i lavoratori, il Paese tutto”. Ci sono comparti più a rischio? “Questa crisi è trasversale, non ci sono comparti più in difficoltà di altri e non è solo l’industria a pagare questo scotto. Il commercio, l’artigianato, i servizi, tutti sono impattati in modo più o meno uguale dal caro energia, dall’aumento delle materie prime e dalle conseguenze che questo comporta. A ciò si è recentemente aggiunto l’aumento dei tassi d’interesse dei mutui e chiunque fa impresa sa che l’erogazione del denaro da parte degli Istituti di credito a tassi sostenibili è una delle voci fondamentali per chi intende fare investimenti”. Quali sono le priorità da affrontare? “L’elenco è lungo. Ragionando in termini di priorità sicuramente è necessaria una forte azione per ridurre il problema dell’aumento del costo dell’energia. Esso incide in maniera importante sui costi di produzione e le aziende non possono più reggere tali aumenti. Alcuni hanno già ribaltato questi aumenti sul costo del prodotto finale, di qui la salita dei prezzi con la conseguente inflazione che crea una spirale di crisi economica dalla quale bisogna uscire al più presto. Poi c’è la questione delle materie prime, alcune delle quali hanno avuto aumenti del doppio, o triplo. Questo è un problema più complesso da affrontare perché entrano in gioco vari fattori, come l’aumento dei noli, la forza commerciale della Cina e, non ultimo, il fatto che alcune materie prime provenivano proprio dalla Russia e dall’Ucraina. Insomma è in atto una tempesta perfetta che mette a dura prova l’economia italiana ed europea”. Cosa si aspettano le piccole e medie imprese dall’attuale Governo? “Innanzitutto la tempestività. Ci sono dossier a cui è necessario mettere mano immediatamente senza impelagarsi nelle liturgie della politica. E’ di ieri la notizia che il Governo sarebbe intenzionato a procedere in maniera autonoma, qualora l’Europa non lo faccia, ad “introdurre meccanismi crescenti di disaccoppiamento del prezzo di gas ed elettricità”, non so quanto sia fattibile in concreto, ma di sicuro è auspicabile che ciò avvenga al più presto. Da tempo, poi, Confindustria chiede che si intervenga sul cuneo fiscale. Ed oggi è quanto mai urgente, perché consentirebbe di mettere più soldi in tasca ai lavoratori, aiutando i consumi e facendo ripartire la domanda di alcuni beni e servizi che ha subito cali importanti in questi ultimi anni”. Cosa sta facendo Confindustria Salerno per supportare le aziende associate? “Quotidianamente la struttura operativa supporta le aziende nella risoluzione delle problematiche e mette in campo azioni per aiutarle a cogliere le opportunità. Oltre a rappresentarne a tutti i livelli le istanze e le esigenze, ci adoperiamo per fornire strumenti di crescita. La settimana scorsa abbiamo siglato un accordo con la Banca di Credito Popolare per favorire l’accesso al credito per le aziende che hanno intenzione di investire in innovazione, ad esempio. Nella consapevolezza della necessità di reperire figure lavorative altamente specializzate, ci siamo fatti promotori della realizzazione in provincia di Salerno, di due Its – Istituti tecnici secondari – uno dedicato al metalmeccanico e l’altro all’agroalimentare. Questo è un momento storico particolare, con scenari che non sono solo locali ma nazionali, europei ed internazionali. Mai come ora, chi fa rappresentanza ha il dovere di far sentire la propria voce”. Come vede il futuro del nostro territorio? “Prevedo un 2023 molto difficile per le aziende, per le famiglie, per i lavoratori. E’ sicuramente un anno cruciale. Per indole sono un’ottimista, altrimenti non farei l’imprenditrice e rischierei tutti i giorni, quindi voglio credere che il barile non può essere raschiato fino in fondo, pena la chiusura di tante aziende di piccole e medie dimensioni che costituiscono l’ossatura del nostro sistema economico e produttivo. Del resto abbiamo superato una pandemia che rischiava di mettere in ginocchio l’umanità. Se penso all’inverno di due anni fa, credo che ognuno di noi abbia temuto per la propria sopravvivenza su questa terra, mentre tutte quelle appena elencate sono questioni risolvibili, è necessario ovviamente il massimo impegno delle Autorità competenti, ognuno per il proprio ruolo.
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