Provincia, O Alfieri o Conte, poco cagna - Le Cronache
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Provincia, O Alfieri o Conte, poco cagna

di Michelangelo Russo

Franza o Spagna purché se magna è una celebre frase pronunziata, si dice, dal politico e scrittore Francesco Guicciardini circa 500 anni fa. Frase rimasta storica per descrivere la mediocrità della classe politica italiana, pronta a servire ogni padrone straniero pur di tutelare i propri miopi interessi di bottega. Questo vizio nazionale è rimasto, nel corso dei secoli, una costante del carattere italico.

Accade così che grandi progetti, sbandierati mediaticamente come opportunità provvidenziali per comunità e territori locali, spesso nascondono riserve mentali di distorsione di tali strumenti programmatici che finiscono per essere più guai che rimedi. Abbiamo già parlato, nelle settimane scorse, del grande Masterplan di riqualificazione del litorale sud di Salerno fino ad Agropoli, dell’importo di oltre cento milioni di euro (per ora!). E’ stato approvato a luglio il progetto preliminare esecutivo dell’intero intervento, a firma della nota archistar Stefano Boeri. Curriculum internazionale di assoluto prestigio, Boeri è il progettista del famoso “bosco verticale”, i due grattacieli di Milano rivestiti di piante (che fanno scena sulle locandine, ma viste dal vero, già ad ottobre, si notano meno dei gerani sul balcone di casa mia).

Di questo Masterplan strategico per le prossime generazioni si è in verità parlato non molto, in rapporto all’imponenza dell’intervento di riqualificazione di oltre 30 chilometri di fascia litoranea. Questa sorta di strumento urbanistico inventato dichiara, in premessa, tutte le sue buone intenzioni di miglioramento dello stato di abbandono della costa e dell’immediato entroterra, afflitto da decenni di abusi territoriali di ogni genere rimasti impuniti. Intenzioni buone concordate in una dichiarazione comune di intenti programmatici (che questo è il Masterplan, detto in soldoni) sottoscritta dai Comuni rivieraschi e dalla Provincia. Poi, e solo dopo la sottoscrizione (che è avvenuta) ci saranno i singoli progetti, e i singoli iter approvativi dei singoli Comuni, coordinati tra loro per l’attuazione degli accordi sottoscritti. La Provincia di Salerno, in questa opera di raccordo, fa un po’ la padrona di casa. Si capisce come anche per questo si sta accendendo la competizione tra i due candidati principali per la poltrona di Presidente della Provincia, nelle elezioni del prossimo 20 novembre. I candidati sono il Sindaco di Capaccio Franco Alfieri e il Sindaco di Eboli Mario Conte. Il primo dello schieramento di sinistra col PD e il secondo, pare, sostenuto dalla destra. Un primo scontro tra i due è saltato già, però, il giorno 30 settembre, in un dibattito organizzato, non certo per fini elettorali, da una associazione di solito dedita a incontri di genere culturale e filantropico. Sto parlando del Rotary, nella specie quello riunito dei circoli di Eboli e Capaccio. Il dibattito, moderato da Antonio Manzo, già direttore del Mattino e della Città, era stato organizzato da una brillante giovane architetta, Giulia Izzo di Eboli. Tra i relatori, oltre ad Alfieri e Conte (i due Sindaci dei Comuni più coinvolti nel Masterplan) c’erano anche gli Assessori alla fascia costiera Vincenzo Consalvo di Eboli, e l’Assessore Bellelli (della storica famiglia imparentata con l’impressionista Edgar Degas) di Capaccio. Che è intervenuto a sostituire, all’ultimo momento, il Sindaco Franco Alfieri, colpito da improvvisa (ma debole) influenza. E c’ero io! Peccato: avrei voluto chiedergli che cosa intende per riqualificazione (forse con i soldi del Masterplan) del quartiere degradato di Licinella, non lontano dai Templi, visto che da tempo lui si batte per “ammodernare” la legge Zanotti Bianco del 1957; quella che salvò, in buana parte, proprio la fascia intorno alle rovine leggendarie, altrimenti avrebbero costruito abusivamente pure sul Tempio di Poseidone. Alfieri, invece di pensare ad invocare un allargamento della fascia di inedificabilità, pare sperare in una sorta di condono mascherato da imbellettamento tramite i milioni del Masterplan. E quindi altro cemento, come l’oppiaceo lungomare tra le baracche degli stabilimenti, che va cancellando le ultime tracce dei gigli selvatici e della flora protetta, inutilmente, da norme rimaste senza gendarmi.

Ha parlato poi il Sindaco di Eboli Mario Conte, dopo le parole dello scrivente che hanno elogiato quella parte di Masterplan che appare il linea con la tutela dell’ambiente: la sostituzione degli inquinanti teli in plastica delle infinite serre con impianti fotovoltaici; la cura della pineta, i percorsi alternativi per una mobilità dolce, il restauro di antichi opifici e casali per valorizzare un tessuto di archeologia industriale e rurale che non va perduto. Ma c’è una parte enorme dello stesso Masterplan che presenta pericoli mortali per l’integrità del territorio: sette pennelli di approdo, da Pontecagnano ad Agropoli, per barche che non approderanno mai tra i flutti del mare aperto. Addirittura un posto alle foci del Sele, per la distruzione di un habitat naturale ancora in buona parte integro. E poi, nei sogni di Boeri, quello del “bosco verticale”, parchi e parcheggi lungo il Sele, e via dicendo in una proliferazione di asfalto e cemento. E, infine, trenta chilometri di massi sott’acqua per salvare, si dice, l’erosione del litorale. Quante montagne vicine bisogna erodere per cavare i massi che dovrebbero salvare dall’erosione della spiaggia? Dopo il mio intervento, volutamente duro e caustico, ha parlato, dicevamo, il Sindaco Mario Conte. E’ un’ottima persona, e si capisce che è un politico di razza. Colto, brillante e simpatico, parla col tono e con gli argomenti che piacciono alla borghesia solida. Non c’è stata una sola sbavatura nella sua difesa del Masterplan, tranne una curiosa sottolineatura della insopportabilità della permanenza alla foce del Sele del poligono di tiro dei bersaglieri di Persano. Danno fastidio, fanno rumore con gli spari, impediscono la fruizione della spiaggia. Insomma i militari se ne devono andare. Questo afflato naturalistico mi ha incuriosito, posto che comunque, sommessamente e quasi sottovoce, il Sindaco aveva accennato di sfuggita al porto alla foce del Sele. La mia curiosità è stata soddisfatta quando, stimolando l’Assessore di Eboli Consalvo, ho ottenuto la risposta. “Quando i militari andranno via, che ne farete della pineta liberta?” “Un bel villaggio turistico”” Basta così! Capite adesso perché ho citato Guicciardini! O Franza o Spagna, purché se magna. O Alfieri o Conte, poco cagna”.