Psi, caos all’interno del partito: parte della dirigenza nazionale chiede le dimissioni di Maraio - Le Cronache
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Psi, caos all’interno del partito: parte della dirigenza nazionale chiede le dimissioni di Maraio

Psi, caos all’interno del partito: parte della dirigenza nazionale chiede le dimissioni di Maraio

Caos all’interno dei partiti di centrosinistra dopo il risultato delle ultime elezioni Politiche che hanno consegnato l’Italia nelle mani del centrodestra, con una netta sconfitta del centrosinistra, tanto a livello nazionale quanto locale e regionale. Per i principali partiti della coalizione e tempo di riflessioni ma non mancano polemiche interne. E’ il caso del Psi che, stando a quanto riferisce Ultim’ora, oggi si trova a fare i conti con richieste pressanti: parte della dirigenza chiede infatti le dimissioni del segretario nazionale Enzo Maraio. Ad accendere il dibattito Mattia Carramusa: “Voglio rompere il silenzio pubblico, assordante, sulla situazione dei socialisti dopo il disastro elettorale. Devo farlo da membro di organi dirigenti del mio partito. Un partito che, checché se ne dica, esce distrutto dalle urne. C’erano alternative che, per miopia o per gola, non sono state viste. Un partito che esce dal parlamento per la seconda volta nella storia della repubblica italiana – ha dichiarato – La destra ha vinto. Ha vinto anzitutto per meriti suoi, conditi dal demerito delle altre compagini in corsa. Poche idee, molto confuse, troppa retorica del “noi contro loro” e del “votateci o vince la destra”. Non funzionò nel 1994, nel 2001, nel 2008, nel 2018. Perchè doveva funzionare nel 2022? Destra meritatamente in maggioranza, cinquestelle meritatamente in ripresa per la loro retorica qualunquista, Renzi e Calenda giustamente su per la loro capacità di offrire un’alternativa. Ad aver perso è tutto il centrosinistra. Una coalizione che recupera la frattura con LeU ma che complessivamente perde 1,3 milioni di voti”. E poi l’attacco diretto al partito e l’invito a fare un passo indietro: “Il mio partito, il Psi, è fuori dal Parlamento. Il lento e lungo lavoro che ci aveva riportati in parlamento è stato spazzato via in un nulla. Spazzato via dopo aver accantonato la mozione congressuale che impegnava la segretaria a fare diversamente rispetto a come ha fatto. E le alternative, come noto già prima di chiudere accordi e liste, c’erano. Enzo Maraio si assumerà la responsabilità politica di questa situazione? Il movimento socialista è da ricostruire un’altra volta. Ripartendo ideologicamente dai nostri padri nobili (Turati, Matteotti, Rosselli, Nenni, Craxi, Lombardi), dai nostri veri temi (lavoro, braccianti agricoli, scuola, lotta al precariato, sanità, diritti sociali e civili, industrializzazione, famiglie, sviluppo del mezzogiorno, lotta alle disuguaglianze, giustizia sociale e libertà individuale ecc) e dai nostri luoghi (fabbriche, agenzie interinali, aule di scuola, associazioni anche spontanee del sociale, piazze, strade, sindacati, caf, cal, patronati ecc). Ne saremo capaci? La ricostruzione può passare per la classe dirigente che ci ha portati a questo punto?”.